frei denken 07&08/2008.pdf

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(file: @@frei-denken200800708.pdf@@)93. Jahrgang I Nr. 7/8 I Juli/August 2008 Schweizer Medien reagierten empfindlich, als der Uno Menschenrechtsrat im Mai 2008 seinen Länderbericht über die Schweiz veröffentlichte. Ausgerechnet VertreterInnen aus Ländern wie z.B. dem Iran hätten die Umsetzung der Menschenrechte in der Schweiz überprüft, «grotesk» sei dies, schrieb etwa die Weltwoche. Sie kritisierte, dass der Bericht auf Angaben von kritischen Nichtregierungsorganisationen basiere (eine Sichtweise die die Weltwoche mit China teilt!) und empfahl, «im Wissen um die Situation im eigenen Land und ausgestattet mit einem gesunden Selbstverständnis» solle die Schweiz die Kritik der Uno-Menschenrechtsexperten ignorieren. Eleonore Roosevelt Menschenrechte – ein universeller Massstab Diese Kritik entlarvt die Arroganz der Kritiker des Menschenrechtsrates. Letzterer hat sich die Aufgabe gegeben, ausnahmslos alle Länder dem Verfahren der «Universellen Periodischen Überprüfung» zu unterziehen. 2007 sind gemäss dem publizierten Prüfungskalender die ersten Länder dem Verfahren geprüft worden. Darunter etwa auch Holland. Auch dort hat der Bericht z.B. auf rassistische Vorfälle hingewiesen. Die Holländer haben darauf mit Gelassenheit reagiert. Diese Haltung ist auch in der Schweiz dringend angesagt. Der von der Schweiz initiierte Menschenrechtsrat hat die Aufgabe, die Menschenrechte weltweit zu fördern und zu schützen. Bewusst wird auf Respekt, gegenseitiges Verständnis und Dialog zwischen allen beteiligten Akteuren gesetzt. Dazu gehört, dass sich auch alle Beteiligten alle vier Jahre einer Überprüfung unterziehen müssen, welche Defizite in der Umsetzung der Menschenrechte aufdecken soll. Damit sollen die Menschenrechte als universeller Massstab – und nicht als Selbstbedienungsladen – durchgesetzt werden. Ein Massstab muss für alle gleichermassen gelten. Er ist absolut und misst auch im Zentimeter- und Millimeterbereich. Richtig angewendet misst er unabhängig davon, wer ihn benutzt. Darin besteht die grosse Errungenschaft der Allgemeinen Erklärung der Menschenrechte: Sie ist Menschenwerk, humanistischer Massstab, Willensausdruck einer durch die Schrecken des Krieges erschütterten westlichen Welt. Der Massstab gilt für alle, ist verbindlich, aber weder in Stein gemeisselt noch zum unantastbar heiligen Buch erklärt. Die Weltgemeinschaft kann den Massstab weiter> Seite 4 entwickeln, > Pagina 2 «Politica e religione – nefasto connubio.» Guido Bernasconi > Seite 3 FVS-Thesen gegen die Kirchensteuerpflicht juristischer Personen. > Seite 4 «Mit der Bezeichnung ‹Atheist › lassen wir uns bereits auf die Thematik der Theisten ein.» A. C. Grayling > Seite 6 «Was immer ich tue oder lasse – ich handle und trage die Folgen, moralische wie materielle.» Theodor Weissenborn 2 libero pensiero. 7/8 2008 Politica e religione – nefasto connubio Guido Bernasconi Paese, Nazione, Patria, Stato sono termini che, seppur talora usati quali sinonimi, servono ad esprimere concetti assai diversi. Anzi: ciascuno ha a sua volta più letture. Il che genera non pochi inconvenienti allorché si dibatte sulle questioni relative alla comunità, alla cittadinanza, alle istituzioni pubbliche, ai diritti e ai doveri individuali e sociali. appunto, solo il consenso popolare, debitamente espresso, legittima l’autrità dello Stato e di chi ne esercita, temporaneamente, i poteri. Tale consenso è ovunque, inevitabilmente, mediato: ai cittadini non rimane (al di là delle rare occasioni in cui è chiamato ad esprimersi su questioni specifiche mediante l’istituto del referendum – e, in Svizzera, anche dell’iniziativa) che eleggere dei rappresentanti, in un ventaglio di candidati preventivamente selezionati da organizzazioni clientelari. Chiunque abbia un minimo di interesse per ciò che avviene nel mondo ha modo di constatare che, in tutti i Paesi, il valore della delega popolare si relativizza sempre più, per la crescente tendenza all’astensionismo elettorale. Un astensionismo che lascia intuire una diffusa disaffezione della cittadinanza per la res publica, perché appunto lo Stato non rappresenta più – se mai lo ha fatto… – la sintesi dell’ interesse collettivo, bensì la somma e la sottrazione di interessi particolari. Nel giudizio dei più, lo Stato non è altro che una multiforme azienda, dotata di una enorme macchina amministrativa nonché di (quasi) inesauribili mezzi finanziari, le cui leve di comando sono contese da concorrenti gruppi clientelari mossi dagli appetiti dei rispettivi capicosca. E, tuttavia, il sentimento di repulsione che «la gente» nutre un po’ qualunquisticamente nei confronti del mondo della politica non preoccupa gli uomini della partitocrazia: non più di quel tanto, considerato che, in tema di partecipazione democratica, vale la regola per cui gli assenti hanno sempre torto. conciliatrice tra le diverse formazioni, pronta a sostenere questa e/o quella nei rispettivi compiti di governo e di opposizione. Ovviamente la paterna benevolenza è più amorevole nei confronti di chi manifesta tangibilmente maggior devozione filiale. (Esemplare è ciò che avviene nell’Italia della…Terza Repubblica dei Berlusconi, dei Fini, dei Bossi, dei Casini, dei Veltroni e compagnia bella.) Nefasto connubio Perché tutto questo discorso sulla degenerazione dello Stato? Perché è a questo Stato che la Chiesa bussa offrendogli il proprio autorevole sostegno morale, in cambio del riconoscimento della tutela spirituale che il potere clericale può e deve esercitare su quello civile… in nome del primato del «sacro» sul «profano». E, al di là di tutti gli ipocriti imbellettamenti retorici evocanti la virtuosa sussidiarietà civile-ecclesiastica all’insegna della socialità caritativa, anche questa non è che una operazione di mercato: le benedizioni si pagano! Semper idem nella sua teocratica struttura, la Chiesa, in passato, manteneva il controllo sulla società civile alleandosi alle forze politiche a lei legate dal referente confessionale ed era inequivocabilmente schierata sul piano partitico: a destra! Oggi i partiti hanno vieppiù assunto una configurazione clientelare e, sfumando le antiche connotazioni ideali si sono avvicinati al punto da diventare, nel giudizio dei cittadini elettori,… intercambiabili. Tant’è che l’alternanza di governo è diventata prassi consolidata un po’ ovunque. Cosicché la Chiesa, confrontata con l’incerto avvicendamento di maggioranze variabili, ha scelto di assumere il ruolo super partes di Consenso democratico Fuor di metafora, la gerarchia clericale dello Stato poco si importa. Quel che per lei conta è il vantaggio ottenibile da un rapporto privilegiato con le forze che, pro tempore, detengono il potere civile e l’amministrazione dei beni pubblici e intendono mantenerlo il più a lungo possibile. Ora, già si è rilevato che diventa sempre meno agevole servirsi di un ente la cui legittimazione è progressivamente erosa dal calante consenso democratico. Ben venga, pensano i mestieranti della politica, la benedizione di un ente spirituale che ricava la sua incontestabile autorità dalla trascendenza. Il fatto è che l’influenza della Chiesa non è più quel che era come attestano le statistiche relative alle percentuali dei fedeli praticanti. E' perciò prevedibile che, dal rinnovato connubio tra il mondo della fede e quello della politica, ricada sull’ uno il discredito di cui già l’altro soffre : reciprocamente. Paese Nazione Patria In genere, quando si parla di Paese, di Nazione e di Patria ci si riferisce, in un crescendo affettivo – per non dire passionale –, all’ambiente e al collettivo antropico in cui si vive, di cui si è originati e a cui si è vincolati da relazioni familiari, claniche, tribali o etniche. Stato Altra cosa è lo Stato, che non si sostantiva come «collettivo» bensì come ente impersonale che agisce in nome e per conto dei cittadini osservando regole aventi per finalità la tutela dell’interesse comune nel rispetto delle fondamentali libertà individuali, secondo il criterio della reciprocità. In questo ordine di idee, è comprensibile che il «sentimento di appartenenza» al Paese, alla Nazione e alla Patria non si estenda allo Stato in quanto esso è soltanto (si fa per dire) la materializzazione del pubblico potere. Di conseguenza, avere il «senso dello Stato» significa sentirsi correspon-sabili delle manifestazioni di quel potere che, esplicandosi nell’amministrazione pubblica, risponde alla volontà del popolo sovrano. Ma, Partecipate anche voi! Iscrivetevi su www.senza-confessione.ch 7/8 2008 frei denken. 3 FVS-Medienmitteilungen 27.5.2008 «Schweizer Psalm» – Psalm ohne Schweiz Die FVS fordert den Aargauer Regierungsrat und alle Schweizer Lehrerinnen und Lehrer auf, den jungen Menschen – auch mit Blick auf die von der Verfassung garantierte Religionsfreiheit – das Auswendiglernen des «Schweizerpsalms» zu ersparen. Es kann nicht sein, dass ein schwärmerischer, religiös-patriotischer Text, der keinerlei Bezug zur politischen Verfassung der Schweiz hat, zum Pflichtstoff an unseren Schulen wird! Eine kritische Auseinandersetzung mit dem Text und seiner Geschichte wird begrüsst, könnte er doch den Boden dafür schaffen, dass eine nächste Generation sich – endlich – davon verabschiedet. Die Freidenker-Vereinigung der Schweiz unterstützt sämtliche Vorhaben, den «Schweizerpsalm» abzuschaffen. 6.05.2008 Motion für die Abschaffung der Kirchensteuer im Kanton St. Gallen Die Freidenker unterstützen die SVP-Motion zur Abschaffung der Kirchensteuer (KR Motion 42.08.19) im Kanton St. Gallen. Auch wenn diese formal nicht als solche besteht, fliessen die Steuern der juristischen Personen via Art. 9 StG doch direkt dem Lastenausgleich der Landeskirchen zu. Siehe nebenstehende «Thesen gegen die Kirchensteuerpflicht juristischer Personen». Die SVP hat die Motion am 3. Juni 2008 kurz vor der Abstimmung zurückgezogen. Kommentatoren sprachen davon, dass sie von den Kirchen, für die es um 30 Millionen jährlich geht, stark unter Druck gesetzt worden sei. Die SVP plant nun offenbar, im September ein Postulat nachzureichen. 30.05.2008 Kanton Graubünden: Religionsunterricht im Ethikpelz! Die Freidenker weisen darauf hin, dass das Angebot der Bündner Landeskirchen, zu Gunsten eines staatlich verantworteten Ethikunterrichtes freiwillig auf eine ihrer beiden Wochenlektionen zu verzichten, ein Mogelpackung ist. Gemäss der neuen Wochenzeitung «reformiert.» plant der Regierungsrat, den Lehrplan des bisherigen Religionsunterrichtes und die bisherigen Lehrpersonen zu übernehmen. Damit wird Ethikunterricht zum Religionsunterricht im Ethikpelz: die gleichen Personen lehren die gleichen Inhalte – auf Kosten des Staates anstatt der Kirchen und ohne Dispensationsmöglichkeit für Nicht- oder Andersgläubige! Zudem verbleibt in diesem «Modell 1+1» immer noch eine Wochenlektion in den Händen der Kirchen. Religion ist insgesamt ein wandelbarer und kritikbedürftiger Teil der Kultur, auf den viele Menschen, auch solche von hohem Ethos, ohne Nachteil verzichten können. Wissensvermittlung über Religion ist deshalb Teil von Kulturgeschichte und benötigt kein eigenes Schulfach. Grundwissen über belegbare religionsgeschichtliche und religionsphänomenologische Tatsachen können im Geschichts- und Geografieunterricht und in den Sprachfächern vermittelt werden. FVS-Geschäftsstelle «FVS-Thesen zu Religion an der Volksschule», zu finden auf www.frei-denken.ch oder zu beziehen bei der FVS-Geschäftsstelle. FVS-Thesen gegen die Kirchensteuerpflicht juristischer Personen 1 Die Bundesverfassung sieht die Besteuerung der juristischen Personen nicht vor, sondern lässt sie zu. So das Bundesgericht, welches die Religionsfreiheit lediglich als Schutznorm für natürliche Personen gelten lässt (BGE 126 I 122). Der Kantonsgesetzgeber kann also eine Kirchensteuerpflicht für juristische Personen per Gesetz vorsehen. Diese Beurteilung ist in der Fachliteratur allerdings umstritten. Die FVS lehnt sie ab. 2 Kirchen und religiöse Gemeinschaften verfolgen primär eine religiöse Zielsetzung und erfüllen nicht eine Staatsaufgabe. 3 Auch eine allfällige Verwendung von Kirchensteuern juristischer Personen für «nicht-kultische Zwecke» (sog. «negative Zweckbindung») ändert nichts daran, dass sie nicht dem allgemeinen Haushalt der Gemeinden, sondern allein den Landeskirchen zukommt. Wenn der Kanton die Unternehmen in eine Sozialpflicht nehmen will, dann soll er das über die Unternehmenssteuer und zugunsten des Haushalts tun und nicht über eine Kirchensteuer zugunsten der Landeskirchen. 4 Das von Befürwortern der Kirchensteuerpflicht regelmässig ins Feld geführte «Profitieren von gesamtgesellschaftlich relevanten Leistungen» durch die Unternehmen ist eine politische Einschätzung aber kein Rechtsgrund für eine Steuer. Sonst müsste nämlich jedermann – auch natürliche Personen, die nicht Mitglied de Landeskirchen sind – als Profitierende besteuert werden. 5 Das Motiv der Befürworter einer Kirchensteuerpflicht der juristischen Personen ist offensichtlich allein die finanzielle Bedeutung dieser Steuererträge für die Aufrechterhaltung der finanziellen Basis der Landeskirchen. 6 Verschiedentlich wurde der Wechsel auf eine «freiwillige» Kirchensteuer gefordert. Eine Steuer ist u. E. aber entweder geschuldet oder nicht, eine «freiwillige Steuer» ist systemwidrig. (Trotzdem kennen etwa die Kantone NE und GE ein System, in dem die Steuer zwar in Rechnung gestellt wird, die Bezahlung aber fakultativ bleibt.) 7 Die FVS fordert, dass die Kirchen anderen Leistungserbringern gleichgestellt werden. Wenn der Kanton Leistungen der Kirchen oder religiösen Gruppierungen für gesamtgesellschaftlich wertvoll erachtet, kann er sie über Leistungsverträge mit den jeweiligen Gruppierungen abgelten, die einer Leistungsüberprüfung standhalten müssen. Die FVS dankt Anne-Marie Rey Die langjährige, immer noch aktive Mitstreiterin der Sektion Bern und Autorin der Geschichte des Schwangerschaftsabbruchs in der Schweiz hat der Bibliothek im Freidenkerhaus ein Exemplar ihres Buches «Die Erzengelmacherin» gewidmet. Herzlichen Dank! Die Bibliothek im Freidenkerhaus ist nach telefonischer Absprache zugänglich. Bitte melden Sie sich bei J. Kaech 031 372 56 03. 4 frei denken. 7/8 2008 Menschenrechtsrat Der Menschrechtsrat (MRR) der Vereinten Nationen ist 2006 unter namhafter Beteiligung der Schweiz gegründet worden und ersetzt die Menschenrechts kommission, welche ihre Glaubwürdigkeit verloren hatte. Der Rat setzt sich aus 47 Staaten zusammen. Die Sitzverteilung erfolgt nach regionalen Quoten: Afrika hat 13 Sitze, Asien 13, Lateinamerika 8, Osteuropa 6, westliche und andere Staaten 7. Die Mehrheit im MRR liegt damit nicht mehr in den Händen der Gründerstaaten und nicht mehr in den Händen der westlichen Welt. Es wird sich zeigen, wie die Mitglieder des MRR mit dieser Verantwortung umgehen. Die ersten Erfahrungen waren ernüchternd: der MRR kämpft mit dem gleichen Problem wie seine Vorgängerin: mit der Gefahr der Parteilichkeit und der Instrumentalisierung. Spannungen ergeben sich auch aus dem Nebeneinander von Instrumenten des Dialogs und der Kooperation und andererseits der Möglichkeit, mit einschneidender Kritik gegen Verletzer vorzugehen. Eine gefährliche Tendenz zeigte sich u. a. im April 2007, als der MRR auf Antrag Pakistans (Mitglied der Organisation der Islamischen Konferenz OIC) eine Resolution, die ein weltweites «Verbot der Diffamierung von Religionen» forderte, mit 24 gegen 14 Stimmen bei 9 Enthaltungen annahm. Die Achse der Religiösen spielt also auch im MRR. Die IHEU hat diese Resolution scharf kritisiert und auf die grundlegende Bedeutung des Vorrangs der Meinungsäusse-rungsfreiheit hingewiesen, gerade auch in islamischen Staaten. Eine kritische Beobachtung der Tätigkeit des MRR durch die Freidenker ist nötig. Die «Universellen Periodischen Überprüfung» hingegen gehört zu den neuen, konstruktiven Instrumenten des MRR, welche den Dialog und die Kooperation fördern – umso wichtiger, dass die westliche Welt diesem Instrument ihre volle Unterstütrc zung gibt. Was ist «fundamentalistischer Atheismus»? Der britische Philosoph A. C. Grayling hat in einem Aufsatz ein Schlagwort untersucht, mit dem religiöse Kreise versuchen, die neuen Atheisten zu diskreditieren: den «fundamentalistischen Atheismus». Er geht die Frage vom anderen Ende an: «Wie würde ein nicht-fundamentalistischer Atheist aussehen? Wäre das jemand, der nur so irgendwie glaubt, dass es keine übernatürlichen Wesen im Universum gibt – vielleicht, dass es nur einen Teil von Gott gibt (einen göttlichen Fuss oder einen göttlichen Hintern)? Oder dass Götter nur gelegentlich existieren – etwa nur Mittwochs und Samstags?» Ein «moderater Atheist» müsste demnach jemand sein, dem es egal ist, wie viele Millionen Menschen im Verlaufe der Geschichte schwer durch die Religion geschädigt wurden und wie die Religionsvertreter gegenüber Anders- und Nichtgläubigen verfahren, wenn sie an der Macht sind. Christen verstünden unter einem «fundamentalistischen Atheisten» z.B. jemanden, der den Menschen den Trost des Glaubens verweigert (vor allem den Alten und Einsamen), sowie die Begleitung durch einen erhabenen, unsichtbaren Beschützer in einer dunklen Seelennacht und jemanden, der (absichtlich) die atemberaubende Schönheit glaubensinspirierter Kunst nicht sehen will. Grayling schreibt, dass dieses neue evangelikale Chri> Seite 5 Fortsetzung von Seite 1 verfeinern und neuen Gegebenheiten anpassen, aber sie sollte dieses Werk im Bewusstsein seiner zivilisatorischen Bedeutung mit grossem Respekt behandeln. einen Sitz im Menschenrechtsrat sich zuerst selber dazu zu verpflichten, im eigenen Land Verbesserungen anzustreben – sie wischen also bereits vor der eigenen Tür. Messschärfe Bei der Messschärfe entstehen zwangsläufig Unterschiede: Wo in einem Bericht bereits Abweichungen im Meterbereich auffallen, fallen automatisch solche im Millimeterbereich weniger ins Gewicht. Erst wo die grossen Ungerechtigkeiten behoben sind, zeigen sich die weniger offensichtlichen deutlicher. Deshalb werden in der Schweiz Dinge kritisiert, die in den Herkunftsländern der Kritiker nicht besser sind. Hier wird eben nicht biblisch vorgegangen: «Wer ohne Sünde ist, der werfe den ersten Stein» oder umgangssprachlich: «Bitte zuerst vor der eigenen Tür wischen». Hier geht es darum, sich in aller Offenheit kritisch mit dem im eigenen Land Erreichten auseinanderzusetzen. Im Übrigen haben alle Kandidaten für Absoluter Massstab Die Diskussion ist vergleichbar mit jener um die Religionsfreiheit. Die InitiantInnen der MinarettverbotsInitiative, die in diesen Tagen eingereicht wird, argumentieren u. a., dass hier keine Minarette erlaubt sein sollen, weil in vielen Ländern, wo Minarette dominierten, Christen keine entsprechenden Rechte hätten und sogar verfolgt würden. Hier wird das Mass an Unfreiheit in einem Land zum Massstab genommen, orientiert man sich nicht an einem absoluten Massstab sondern an einem willkürlich ausgewählten schlechten Zustand, gegenüber dem man selber gut dasteht. schenrechte zu fördern, dann können wir uns nicht ausnehmen. Nur so gewinnt das Instrument an Glaubwürdigkeit. Wer von anderen fordert, Kritik anzunehmen und Verbesserungen anzustreben, muss selbst beweisen, dass er kritikfähig ist und Anstrengungen unternimmt, zuerst im Meterdann im Zentimeter- und schliesslich im Millimeterbereich. Kooperation Da das Prüfungsverfahren auf Dialog und Kooperation beruht, kann das jeweilige Land die im Bericht geäusserte Empfehlungen vor der offiziellen Verabschiedung annehmen oder zurückweisen. Die Schweiz hat 8 von 31 Empfehlungen zurückgewiesen und dabei auch die Chance genutzt, Missverständnisse (etwa über Eigenheiten unseres politischen Systems) zu klären. Wie weit wir Verbesserungen in den Bereichen der anderen 23 Empfehlungen erreichen, darüber werden wir dem Rat Bericht erstatReta Caspar ten müssen. Glaubwürdigkeit Wenn wir aber wirklich bemüht sind, weltweit die Durchsetzung der Men- 7/8 2008 frei denken. 5 Fortsetzung von Seite 4 stentum eine sentimentale Version von etwas sei, das für den grössten Teil seiner Geschichte oft eine gewalttätige und immer unterdrückende Ideologie gewesen ist. Heutzutage habe sich das Christentum auf weichgespülte Stimmungsmusik spezialisiert; die Höllendrohungen, das Gebot von Armut und Keuschheit, seien mehrheitlich verworfen und durch klimpernde Gitarren und ein zuckersüsses Lächeln ersetzt worden. Vernünftige Katholiken ignorierten dagegen schon seit Generationen die Ansichten des Vatikans z.B. über Verhütung. Ziel aller religiösen Doktrinen sei es aber, ihre Verehrer in einem Zustand intellektueller Infantilität zu bewahren (wie sonst gelingt es ihnen, Absurditäten für glaubwürdig zu halten?), und deshalb hätten es nur unzureichend viele Katholiken geschafft, vernünftig zu sein – ein Blick auf Irlands Geschichte zeige, welches Leid der Katholizismus auslöse, wenn er könne. Super- / Naturalisten Grayling schlägt vor, auf die Bezeichnung «Atheist» zu verzichten, da sie zur Debatte mit Theisten einlade. «Naturalist» sei eine angemessene Bezeichnung für jemanden, der die Natürlichkeit des Universums akzeptiere, also seine Beherrschung durch Naturgesetze und davon ausgehe, dass es nichts Übernatürliches im Universum gibt. Analog sollten Menschen mit einem theistischen Glauben «Supernaturalisten» genannt werden. Fundamental vernünftig Eine weitere Strategie der Religiösen ist der Versuch, den Naturalismus (Atheismus) selbst als «Religion» zu bezeichnen. Grayling schafft hier Klarheit: «Per definitionem dreht sich eine Religion um die Existenz übernatürlicher Agenten oder Wesenheiten im Universum; und nicht nur um ihre blosse Existenz, sondern um ihr Interesse an menschlichen Wesen auf diesem Planeten; und nicht nur um ihr blosses Interesse, sondern um ihr besonders detailliertes Interesse an dem, wie sich Menschen kleiden, was sie essen, wann sie es essen, was sie lesen oder ansehen, was sie als rein oder unrein behandeln, mit wem sie Sex haben und wie und wann; und an einer Vielfalt weiterer Dinge, wie dem Unsichtbarmachen von Frauen unter umhüllender Kleidung, dem Anschnallen kleiner Boxen an ihrer Stirn oder an dem routinemässigen unendlichen Wiederholen immergleicher Formeln fünf Mal am Tag; mit der Androhung von Strafe, wenn man eine davon falsch ausspricht.» Der Naturalismus (Atheismus) hingegen setzt keinen solchen Glauben voraus. Jedes Weltbild, das die Existenz von etwas Übernatürlichem nicht voraussetzt, ist eine Philosophie, oder eine Theorie – schlimmstenfalls eine Ideologie. Als Philosophie oder Theorie wägt es bestensfalls die Belege dafür und dagegen ab und ist bereit, sich im Lichte neuer Belege zu verändern. Das ist die Essenz von Wissenschaft. Es sei keine Überraschung, dass über gegnerische Theorien in Biologie oder Astrophysik keine Kriege geführt wurden, es keine Pogrome und keine Verbrennungen auf dem Scheiterhaufen gegeben habe. Und man könne durchaus eingestehen, dass das Wort «fundamental» letztlich doch zutreffe: im Ausdruck «fundamental vernünftig». rc www.acgrayling.com Die Freiheit, die wir meinen Eine historische Darstellung des Kampfs um Freiheit und Menschenrechte als Kern der westlichen Demokratien. Freiheit und Menschenrechte sind zu Beginn des 21. Jahrhunderts auf dem Rückzug. In den westlichen Demokratien werden unter dem Eindruck terroristischer Bedrohung Bürgerrechte eingeschränkt und damit das kostbarste Erbe der Menschheitsgeschichte aufs Spiel gesetzt. Dieses Fazit steht am Ende der Erkenntnisreise von A.C. Grayling durch fünf Jahrhunderte auf den Spuren des Freiheitswillens. Grayling erzählt die Geschichte des Westens als Folge von Kämpfen, die den Samen der Freiheit als Sehnsucht nach Selbstbestimmung ins Herz der Menschen pflanzten. Wie hoch der Preis für das uns heute Selbstverständliche war, seit jenen ersten Rissen im Packeis der Unfreiheit des 16. Jahrhunderts, daran muss heute wieder erinnert werden. Ein Buch zur aktuellen Antiterror- und Menschen-rechtsdebatte. A.C. Grayling lehrt Philosophie in London, ist ein weltweit geschätzter Experte für historisch-philosophische Themen und arbeitet für die grossen britischen Zeitungen, für Radio und Fernsehen. Seine Bücher sind international erfolgreich, zuletzt erschien bei C. Bertelsmann «Die toten Städte» (2007). A.C. Grayling: Freiheit, die wir meinen Wie die Menschenrechte erkämpft wurden und warum der Westen heute seine Grundwerte gefährdet. C. Bertelsmann Verlag (erscheint im Oktober 2008). Gottesleugner! Nihilist! Moralloser! Abschaum der Erde! Hey! Bitte etwas mehr Respekt, hier! 6 frei denken. 7/8 2008 Theodor Weissenborn Was ist «richtiges Leben»? Was ist «richtiges Leben» (Theodor W. Adorno) oder: Zehn Indikatoren für psychische Gesundheit: 1. Der richtig Lebende (oder psychisch Gesunde) geniesst das Leben, unabhängig von Besoldungsklasse und Kontostand, in seiner ganzen Fülle und Vielfalt mit allem, was ihm an materiellen und geistigen Gütern zugänglich ist und soweit er ihrer bedarf, wobei er die Qualität der Güter ihrer Quantität vorzieht, so dass er gegebenenfalls aus einem Minimum an Gaben ein Maximum an Genuss, Freude oder Glück beziehen kann. 2. Er ist liebes- und gemeinschaftsfähig und steht in lebendigem Kontakt zu seinen Mitmenschen, so dass er – zumindest zeitweilig – auch allein leben kann, ohne deshalb zu vereinsamen. 3. Er traut seinen Sinnen, bedient sich der Kräfte seines Verstandes ohne Anleitung von Seiten Dritter, steht zu seinen Überzeugungen und Werthaltungen und verteidigt diese notfalls gegen übermächtige Mehrheiten Andersdenkender. Kaum einzuschüchtern, schwerlich verführbar und nicht korrumpierbar geht er als Kriegsdienstverweigerer eher ins Gefängnis als zum Militär und nimmt allgemein um hoher Ziele willen Entbehrungen und Strapazen auf sich. 4. Frei gewählte berufliche Aufgaben betrachtet er nicht als Bürde, sondern als willkommene Herausforderungen, die ihn zu Engagement und Leistung beflügeln. Er geniesst die mit seiner Arbeit verbundene Funktionslust, verfolgt seine selbstgesteckten Ziele mit Energie und Ausdauer und führt seine Unternehmen in realistischer Kenntnis seiner Fähigkeiten und Möglichkeiten erfolgreich zu Ende. 5. Friedliebend und zornmütig, sparsam und grosszügig, mutig und vorsichtig wählt er aus einem grossen Repertoire von Verhaltensweisen in den wechselnden Lebenssituationen jeweils die beste aus, entscheidet sich im Konfliktfall beherzt für jene Handlungsmöglichkeit, die (auch und gerade in einer tragischen Situation) die grössere Wert- und Sinnfülle verspricht, und nimmt die sich daraus ergebenden Opfer tapfer in Kauf. Konkret: er wird (vielleicht im Gedanken an Karol Wojtylas Wort: «Man muss dem, der töten will, die Waffe aus der Hand schlagen.») den Geiselnehmer notfalls – im Falle der Ultima ratio – erschiessen. Nicht, weil er moralisch abgestumpft wäre, sondern um das Leben der Geiseln zu retten, und selbst als Christ wird er Nothilfe leisten, sei es als Soldat oder als Zivilist, und einer Frau, die fürchten muss, in der Dunkelheit überfallen zu werden wird er sicherlich nicht sagen: «Wenn dich jemand vergewaltigen will, gib dich ihm zweimal hin!», sondern vielmehr: «Mädchen, lern Karate!» 6. Er betrachtet Konflikte als Zeichen lebendigen Daseins, weicht ihnen nicht aus, sucht sie aber, wenn sie denn aufbrechen, gewaltfrei, verbal, freimütig und möglichst konstruktiv zu lösen, wobei er sich nicht scheut, notfalls professionelle Hilfe in Anspruch zu nehmen. 7. Er verschliesst sich nicht ins Bleiben, sondern wandelt sich lebenslang, aufsteigend, fortschreitend, wachsend wie der Baum, der sich in alle Richtungen dehnt, vieldimensional wie das Sein in seiner Gänze, davon das menschliche Individuum («Homo quodammodo omnia») ein verkleinertes Abbild ist, und wie Brechts Herr K. erschrickt er, wenn man zu ihm sagt: «Sie haben sich gar nicht verändert.» 8. Im Wissen um seine Begrenztheit verzeiht er sich Schwächen, Irrtümer, Fehler und lässt – bei sich wie bei andern – Schmerz, Trauer und Tränen zu. Er erlaubt sich Phasen der Erschöpfung, der Krankheit, den gelegentlichen Zusammenbruch und schliesslich den Tod. 9. Er spielt mit Kindern und tollt mit Hunden. Die besten Wünsche zum Geburtstag! Theodor Weissenborns anregende Prosatexte wurden immer wieder in dieser Zeitschrift abgedruckt. In alter Verbundenheit gratuliert die FVS Theodor Weissenborn zu seinem 75. Geburtstag und wünscht ihm gute Gesundheit und weiterhin Schaffenskraft. Theodor Weissenborn * 22. Juli 1933, studierte Philosophie, Germanistik und Romanistik u.a. in Lausanne, später Psychologie und Psychiatrie an der Universität Köln. Er lebt als freier Schriftsteller in der Eifel im Ort Hof Raskop bei Landscheid in Rheinland-Pfalz. Theodor Weissenborn ist Autor von sozialkritischen Erzählungen und Hörspielen mit einem Hang zur Groteske, aber auch Lyriker, Essayist und Satiriker. Weissenborn hält die «Bewusstmachung» für eine soziale Aufgabe der Literatur: «Aufklärung (oder modischer: Information) und damit permanente Therapie des chronisch an Verdrängtem leidenden öffentlichen und privaten Bewusstseins.» Nicht wenige seiner Prosatexte zählen inzwischen zur Weltliteratur. Seine Texte wurden in 26 Sprachen übersetzt, als Hörspiele produziert und von Radiostationen in aller Welt ausgestrahlt, in Schulbüchern abgedruckt. Im Carl Böschen Verlag erschien 2002/2003 eine sechsbändige mit Materialien versehene Werkausgabe mit den Titeln: «Erzählungen», «Hörspiele», «Gedichte», «Briefsatiren», «Romane» und «Diversa». Das Zitat 10. Er hat Humor. Nachsatz: Diese Gesundheitssymptome finden sich nicht nur bei genesenden Patienten, sondern auch bei manchen Therapeuten. «Seit er meinen Bruder kreuzigen liess, um sich mit mir zu versöhnen, weiss ich, was ich von meinem Vater zu halten Theodor Weissenborn habe.» 7/8 2008 frei denken. 7 FVS-Vortragsreihe 2008 Aufklärung und Humanismus heute Michael Schmidt-Salomon Dr. phil. Agenda Zentralvorstand 16. August, 18. Oktober 2008, Freidenkerhaus Bern Carola Meier-Seethaler Dr. phil. Joachim Kahl Dr. theol., Dr. phil. Projekt Aufklärung: Glaubst du noch, oder denkst du schon? A-theistische Spiritualität: Woran glaubt, wer nicht glaubt? Philosophie und Poesie eines humanistischen Atheismus: Ludwig Feuerbach und Gottfried Keller Grosser Vorstand Sa., 22. Nov. 2008, Olten Bern 24. November Bern 27. Oktober Bern 10. November Solothurn 25. November Solothurn 28. Oktober Solothurn 11. November Basel 26. November Basel 29. Oktober Basel 12. November Winterhur 27. November Winterhur 30. Oktober Winterhur 6. November Zürich 28. November Zürich 31. Oktober Zürich 7. November Zentralschweiz 29. November Zentralschweiz 1. November Zentralschweiz noch offen Bitte Daten vormerken, Vortragsort und Zeit werden laufend in der Agenda publiziert. Basel – NWS Letzter Donnerstag im Monat 15:00 Donnerstag-Hock Rest. "Park", Flughafenstr. 31 Basel – Union Letzter Freitag im Monat 19:00 Freie Zusammenkunft Café "Spillmann", Eisengasse 1 Buchtipp Die Logik des Irrtums Warum führt uns der Zufall immer wieder an der Nase herum und was hat das mit der Steuerfahndung zu tun? Wieso können wir uns nicht von unseren Vorurteilen befreien, fallen auf Hellseher und dubiose Prognosen herein? Und warum kann Nichtwissen vorteilhaft sein? Psychologen und Ökonomen kommen dem vermeintlichen Homo sapiens immer mehr auf die Schliche: Sie suchen nach den verborgenen Gesetzen des Irrens und Scheiterns, die in unserem Kopf walten. Ihre – mittlerweile nobelpreisgeadelten – Experimente zeigen erstaunliche Schwächen des menschlichen Geistes: Wir haben Angst vor Verlusten, wir können nicht mit Wahrscheinlichkeiten umgehen, wir sind unserem Besitz verfallen, lassen uns bei unserer Entscheidungsfindung zu sehr von unwichtigen Fakten und Eindrükken beeinflussen, und unsere geistige Kontenführung bringt uns um unsere Ausgabendisziplin. Ob beim Einkauf, bei der Arbeit, beim Investieren, bei Verhandlungen mit Verkäufern, Kunden oder Partnern: Der eingebaute Fehlergenerator in unserem Kopf kostet uns Geld, Zeit und Nerven – jeden Tag aufs Neue. Doch wer erkennt, wann und wie unser Gehirn uns Sand ins Getriebe der Vernunft streut, tut den ersten Schritt, den Bern Samstag, 16. August 13:00 Treff und Imbiss im Garten Fleisch- und Käseplatten, div. Getränke, Eis, Kaffee etc . Fr. 15.- pro Pers., Anm. bis Do.14. 6. bei R. Kaech, 031 372 56 03. Freidenkerhaus, Weissensteinstr. 49b. Mitglieder aus anderen Sektionen sind willkommen! Montag, 25. August, 19:00 Treff am Abend Rest."National" Hirschengraben Schaffhausen Gesetzen des Scheiterns ein Schnippchen zu schlagen. Hanno Beck Die Logik des Irrtums. Wie uns das Gehirn täglich ein Schnippchen schlägt. Verlag NZZ, 2008, Fr. 48.ISBN 978-3-03823-422-7 Jeden Samstag,10:00-11:00 Freidenkerstamm Café des CoopCity St. Gallen Freitag, 22. August 19:00 Gemütlicher Sommerabend Rest. "Säntisblick" in Eschlikon Winterthur Dienstag, 19. August 14:00 Dienstagsstamm NEU im Rest. "Schützenhof", Schützenstr. 8, 8400 Winterthur Freiheitsferkel Zentralschweiz Mitglieder und Interessierte sind eingeladen zur «frisch, frech, fröhlich, frei» Das kleine Ferkel hat den Streit um die Meinungsäusserungsfreiheit in Kinderbüchern gewonnen. In der Folge haben VertreterInnen des Bundes freireligiöser Gemeinden und des Dachverbandes freier Weltanschauungsgemeinschaften Einsitz genommen in die Bundesprüfstelle, die solche Entscheide fällen muss. Neu gibt es nun auch ein T-Shirt mit dem Freiheitsferkel. Nebenstehendes buntes Sujet auf weisser Baumwolle mit der Aufschrift «frisch, frech, fröhlich, frei» in den Grössen M, L, XL, zu Euro 12.90. Weitere T-Shirts mit Aufdrucken wie «Religion ist heilbar» oder «Atheist» sowie diverse Aufkleber sind ebenfalls erhältlich bei www.denkladen.de. Gründungs-Mitgliederversammlung der neuen Sektion Zentralschweiz Freitag, 4. Juli 2008, 19:30 Restaurant "La Piazza" beim Bahnhof Arth-Goldau Kontakt: gannen@nexline.ch Tel. 041 855 10 59 Zürich Montag, 11. August, 14:30 Treffpunkt «Grünwald» Rest. "Grünwald" (Bus 485) Freidenker-Vereinigung der Schweiz FVS Mitglied der Weltunion der Freidenker (WUF) und der Internationalen Humanistischen und Ethischen Union (IHEU) www.frei-denken.ch Kontakte für weltliche Feiern Basel: Freidenker Nordwestschweiz 061 321 31 48 Basel: Freidenker-Union 061 601 03 43 oder 061 601 03 23 Bern 079 449 54 45 oder 031 911 00 39 Grenchen und Umgebung 076 53 99 301 oder 032 645 38 54 Mittelland 062 926 16 33 St. Gallen 052 337 22 66 Vaud/Waadt 026 660 46 78 ou 022 361 37 12 Winterthur und Thurgau 052 337 22 66 Zentralschweiz 041 420 45 60 Zürich 044 463 16 55 Sollte unter der regionalen Nummer niemand zu erreichen sein, wenden Sie sich bitte an die FVS-Geschäftsstelle: 031 371 65 67 oder an 052 337 22 66 Basel Freidenker Nordwestschweiz Postfach 260, 4010 Basel basel-fvs@frei-denken.ch Präsident: H. Stieger 079 217 01 29 Mitgliederdienst: B. Bisig 061 321 31 48 Vaud Ass. vaudoise de la Libre Pensée CP 5264 1002 Lausanne vaud@frei-denken.ch Président: Secrétariat: J.P. Ravay 022 361 94 00 026 660 46 78 Freidenker-Union Basel Postfach 4471, 4002 Basel basel-union@frei-denken.ch Präsident: G. Rudolf 061 601 03 43 Mitgliederdienst: 061 601 03 23 Winterthur Freidenker Winterthur Postfach 1806, 8401 Winterthur winterthur@frei-denken.ch Vorsitz: H. Meichtry 071 966 59 75 Sekretariat: D. Dünki 052 222 98 94 Familiendienst: M.Ochsner 052 232 04 77 Bern Freidenker Bern Postfach 831 3550 Langnau bern@frei-denken.ch Präsident: D. Aellig 079 449 54 45 Zentralschweiz Freidenker Zentralschweiz Zugerstr. 35, 6415 Arth zentralschweiz@frei-denken.ch Kontakt: G. Annen 041 855 10 59 Genève Libre Pensée de Genève 27 ch. des quoattes 1285 Avusy genève@frei-denken.ch Président: J. P. Bouquet 022 756 40 49 Zürich Freidenker Zürich Postfach 3353, 8021 Zürich zuerich@frei-denken.ch Präs.: H. Rutishauser Tel/Fax 044 463 16 55 Mitgliederdienst: M. Dobler 044 341 38 57 Grenchen und Umgebung Freidenker Grenchen u. Umg. Postfach 418 2540 Grenchen grenchen@frei-denken.ch Präsident: S. Mauerhofer 076 388 46 39 Mitgliederdienst/ L. Höhneisen Krankenbesuche 076 53 99 301 Freidenker-Vereinigung der Schweiz FVS Geschäftsstelle Weissensteinstr. 49b Postfach CH-3001 Bern Tel. 031 371 65 67 Fax 031 371 65 68 info@frei-denken.ch Postkonto: 84-4452-6 Adressänderungen an: Postfach 217 CH-2545 Selzach Mittelland Freidenker Mittelland Postfach 56 4628 Wolfwil mittelland@frei-denken.ch Präsident: H. Haldimann 062 926 16 33 Schaffhausen Freidenker Schaffhausen Postfach 69 8213 Neunkirch schaffhausen@frei-denken.ch Kontakt: R. Imholz 079 751 41 38 Impressum Redaktion Reta Caspar, Rte. de Carroz-Derrière 9 CH-1844 Villeneuve E-mail: reta.caspar@swissonline.ch Erscheinungsweise monatlich Redaktionsschluss 15. des Vormonats Jahresabonnement Schweiz: Fr. 30.– Ausland: Fr. 35.– (B-Post) Probeabonnement 3 Monate gratis Druck und Spedition Printoset, Flurstrasse 93, 8047 Zürich St. Gallen Freidenker Region St. Gallen c/o S. Breitler Haldenweg 37 9100 Herisau Kontakt: S. Breitler 071 351 29 81 AZB P.P./Journal CH-2545 Selzach Ticino Associazione Svizzera dei Liberi Pensatori (ASLP) Sezione Ticino CP 721 6902 Paradiso ticino@frei-denken.ch Presidente: R. Spielhofer 091 994 21 45 www.printoset.ch ISSN 0256-8993 Ausgabe 7/8 2008 Namentlich gekennzeichnete Beiträge können, aber müssen nicht mit der Ansicht der Redaktion übereinstimmen.