Freidenker 02/2008.pdf

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(file: @@frei-denken200802.pdf@@)93. Jahrgang I Nr. 2 I Februar 2008 Wie viele Menschen habe ich einstmals auf die Weisheit der Natur vertraut. Ich stellte mir vor, es gäbe wirkliche Grenzen zwischen dem Natürlichen und dem Künstlichen, zwischen einer Art und einer anderen, und ich dachte, dass wir mit dem Anbruch der Gentechnologie auf unsere eigene Gefahr am Leben herumbasteln würden. Inzwischen halte ich diese romantische Sicht der Natur für eine alberne und gefährliche Mythologie. Etwa alle 100 Millionen Jahre kracht ein Asteroid oder Komet von der Grösse eines Berges auf die Erde und tötet beinahe alles, was lebt. Falls wir jemals einen Be- Meteorkrater in Arizona Mutter Natur gibt nicht auf uns acht von Sam Harris weis für die Gleichgültigkeit der Natur gegenüber dem Wohlbefinden komplexer Organismen wie uns benötigten, hier ist er. Die Geschichte des Lebens auf diesem Planeten war eine Geschichte erbarmungsloser Zerstörung und blinder, taumelnder Erneuerung. Der Fossilienbefund zeigt auf, dass individuelle Arten im Durchschnitt zwischen einer Million und zehn Millionen Jahren überleben. Das Artenkonzept ist allerdings irreführend und bewegt uns zur Annahme, dass wir als Homo Sapiens an einer ganz bestimmten Position in der natürlichen Ordnung das Licht der Welt erblickten. Der Begriff «Art» meint jedoch lediglich eine Population von Organismen, die sich untereinander fortpflanzen und fruchtbare Nachkommen erzeugen kann; er ist aber nicht imstande, die Grenzen zwischen Arten (oft als «Zwischenform» oder «Übergangsform» bezeichnet) treffend zu erfassen. Es gab zum Beispiel kein erstes Mitglied der menschlichen Art und es gibt auch heute keine kanonischen Mitglieder. Das Leben ist beständig im Fluss. Unsere nichtmenschlichen Ahnen pflanzten sich Generation für Generation fort und Schritt für Schritt entstand daraus das Wesen, das wir nun als Homo Sapiens bezeichnen – wir selbst. Nichts an unserer Ahnenreihe oder an unserer modernen Biologie kann bestimmen, wie unsere Evolution in Zukunft verlaufen wird. Kein Merkmal der natürlichen Ordnung verlangt von unseren Nachkommen, dass sie uns in irgendeiner bestimmten Weise ähneln. Sie werden uns sehr wahrscheinlich nicht ähneln. Wir werden uns fast mit Sicherheit in den folgenden Generationen verändern, wahrscheinlich auf eine Weise, dass keine Ähnlichkeit mehr bestehen wird. Wird das eine gute Sache sein? Die Frage setzt voraus, dass wir eine echte Alternative haben. Was jedoch ist die Alternative, wenn wir unser biologisches Schicksal nicht selbst in die Hand nehmen? Sollten wir die Sache lieber der Weisheit der Natur > Seite 3 Pagina 2 «Una Costituzione per essere credibile deve basarsi su fatti concreti.» Roberto Spielhofer Seite 7 «Cradle to cradle» Einfach intelligent produzieren. Seite 6 «Die Trennung von Staat und Kirche ist eine Voraussetzung für die Demokratie.» Bahman Nirumand 2 libero pensiero. 2/2008 Costituzione Svizzera «In nome di Dio omnipotente...» Il 26 agosto 2007 venne pubblicato, sulla Neue Zürcher Zeitung am Sonntag, l’articolo dell’autore ospite Prof. Dr. Beda M. Stadler «Religion ist Privatsache»* nel quale l’autore propone che il preambolo della nostra Costituzione («In nome di Dio Onnipotente, il Popolo svizzero e i Cantoni, consci della loro responsabilità di fronte al creato...») venga modificato in «In nome dell’Umanesimo! Il Popolo svizzero e i Cantoni, consci della loro responsabilità di fronte all’evoluzione...», questo per evitare inutili conflitti... La Religione è e rimane un affare privato. Negli ultimi tempi però decisioni politiche furono influenzate negativamente da questo affare privato. Solo per la tecnica genetica abbiamo avuto ben tre votazioni popolari. Una volta con esito spiacevole, una moratoria come punizione. Sotto sotto si trattava del «creato» del preambolo. Spesso venne affermato che i tecnologi della genetica interferiscono nel creato. Ora, si chiede Stadler, può lo Stato lasciarsi guidare da precetti biblici le cui verità non potranno mai essere verificate? O meglio, deve uno Stato negare conoscenze scientifiche e dare talmente tanto spazio nel preambolo ad una minoranza religiosa? poteri, tutte faticosamente raggiunte contro la resistenza delle religioni. Ulteriori motivi che giustificano la modifica del preambolo: perché secondo l’attuale stato del Sapere l’esistenza di un dio onnipotente non può essere provata, e una Costituzione per essere credibile deve basarsi su fatti concreti che per agire in nome di qualcuno occorre il suo consenso e che, per quanto si possa sapere, nessuno ha interpellato il fatiscente Dio onnipotente per chiedergli se fosse d’accordo che la costituzione venisse stesa in suo nome, né tanto meno, che questo Dio abbia dato un suo cenno di consenso perché è una palese presunzione assumere che il citato Dio, se veramente dovesse esistere, sarebbe d’accordo con il contenuto della Costituzione stessa. Se si vuol prendere sul serio il contenuto dei suoi messaggi, come descritti nelle sue sacre scritture, questo sembra più che improbabile. La modifica proposta è indolore, praticamente senza spese per il singolo cittadino, perché basta tirare un tratto sulla prima e sulla terza riga del preambolo del proprio esemplare della Costituzione. Per passare dalle parole agli atti chiedo ai lettori di inviare la loro posizione in merito al nostro indirizzo: ASLP Sezione Ticino Casella postale 721 6902 Paradiso rispettivamente aslp.ti@gmail.com Roberto Spielhofer *Testo originale dell'articolo prof. Beda M. Stadler disponibile a richiesta. Preambolo Il Popolo svizzero e i Cantoni, Risoluti a rinnovare l’alleanza confederale e a consolidarne la coesione interna, al fine di rafforzare la libertà e la democrazia, l’indipendenza e la pace, in uno spirito di solidarietà e d’apertura al mondo, Determinati a vivere la loro molteplicità nell’unità, nella considerazione e nel rispetto reciproci, Coscienti delle acquisizioni comuni nonché delle loro responsabilità verso le generazioni future, Consci che libero è soltanto chi usa della sua libertà e che la forza di un popolo si commisura al benessere dei più deboli dei suoi membri, si sono dati la presente Costituzione (...) Testo concreto basato sui fatti, che non può offendere nessuno, libero da ogni astrazione e non in aperto contrasto con l’art. 8 della Costituzione stessa il quale stabilisce che tutti sono uguali davanti alla legge e che nessuno può essere discriminato, in particolare a causa dell’origine, della razza, del sesso, dell’età, della lingua, della posizione sociale, del modo di vita, delle convinzioni religiose, filosofiche o politiche, e di menomazioni fisiche, mentali o psichiche. L’attuale preambolo costituisce, infatti, un trattamento preferenziale evidente dei credenti rispetto ai non credenti e un inaudito favoreggiamento delle religioni monoteiste rispetto alle altre convinzioni religiose. Causa presso il Tribunale federale? Stadler chiede se, come cittadino, può fare causa contro questo preambolo sorpassato direttamente presso il Tribunale federale. Questo sarebbe, se non altro, una via efficace, dato che il Tribunale federale ultimamente ha, senza tanti scrupoli, rovesciato anche decisioni popolari. Se si lascia la modifica alla politica questo potrebbe durare ancora anni. Il tempo invece stringe perché altrimenti gli esponenti religiosi, con il loro personale potere interstellare a sostegno nella Costituzione, godono di un iniquo privilegio. Il prof. dr. Beda M. Stadler ha perfettamente ragione. Se lasciamo la riformulazione del preambolo della Costituzione alla politica i liberi pensatori potranno festeggiare rassicurati anche il bicentenario sotto la protezione di Dio onnipotente. Prendendo lo spunto dallo articolo e per dare al nostro centenario la necessaria presenza mi chiedo se non sia il caso che l’ASLP valuti la possibilità di inoltrare causa presso il Tribunale federale contro il preambolo discriminatorio, proponendo però, al contrario della proposta Stadler, la semplice eliminazione della prima riga «In nome di Dio onnipotente» e della terza riga «Consci della loro responsabilità di fronte al creato», per ottenere il seguente testo: L'umanesimo – un’alternativa? L’umanesimo evoluzionario offrirebbe un’alternativa alla religione come fondamento della Costituzione. In fin dei conti gli dobbiamo le conquiste come i diritti umani, la libertà d’espressione, la separazione dei 2/2008 frei denken. 3 Fortsetzung von Seite 1 Einladung zum 100. Geburtstag der FVS Samstag 12. April 2008, Hotel Aarhof, Olten Programm 10-12 Uhr Delegiertenversammlung 12-14 Uhr Mittagessen 14-16.30 Uhr Festansprachen, anschliessend Apéro Als Gastreferent ist Andreas Blum eingeladen. ------------------------------------ Anmeldung für Nicht-Delegierte ----------------------------------100 Jahre Freidenker-Vereinigung der Schweiz 100 Jahre Engagement für Laizität und Humanismus Ich/wir möchte/n am 12. April 2008 an der 100 Jahr-Feier der FVS in Olten teilnehmen: O am Mittagessen ... x Menu 1 Fr. 33.- Salat, Rindsbraten mit Kartoffelstock ... x Menu 2 Fr. 33.- Salat, Truthahn-Piccata mit Frühlings-Risotto ... x Vegimenu Fr. 28.- Salat, Gemüseschnitzel mit Frühlings-Risotto an der Jubiläumsfeier mit Apéro ... Person/en ............................................................................................................................... ............................................................................................................................... ............................................ E-Mail ................................................................ überlassen? Ich glaubte das einmal. Wir wissen aber, dass die Natur kein Interesse an Individuen oder Arten hat. Diejenigen, die überleben, tun dies trotz ihrer Gleichgültigkeit. Der Prozess der natürlichen Selektion hat zwar unser Genom in seiner gegenwärtigen Erscheinung geformt, er hat das menschliche Glück jedoch weder erhöht noch hat er uns irgendeinen Vorteil gebracht, der über die Fähigkeit hinausgeht, die nächste Generation bis zum fruchtbaren Alter aufzuziehen. Vielleicht wurde jenseits eines Lebensalters von 40 Jahren (die durchschnittliche Lebenserwartung bis zum 20. Jahrhundert) überhaupt nichts von der Evolution selektiert. Und von wenigen Ausnahmen (etwa das Gen für Laktosetoleranz) abgesehen, haben wir uns seit dem Pleistozän wahrscheinlich nicht weiter an unsere Umwelt angepasst. Seitdem haben sich unsere Umwelt und unsere Bedürfnisse – ich erwähne unsere Wünsche lieber erst gar nicht – allerdings radikal verändert. Wir sind in vielerlei Hinsicht schlecht gerüstet für die Aufgabe, eine globale Zivilisation zu errichten. Das ist keine Überraschung. Aus der Sicht der Evolution muss ein Grossteil der menschlichen Kultur, sowie ihre kognitive und emotionale Grundlage, epiphänomenal* sein. Die Natur kann nichts von dem «sehen», was wir tun oder hoffen zu tun, und hat nichts getan, um uns auf die vielen Herausforderungen vorzubereiten, denen wir uns nun stellen müssen. Diese Bedenken können nicht einfach mit Sprichwörtern wie «Was nicht kaputt ist, muss man auch nicht reparieren» beiseite geschoben werden. Unsere aktu- O Name/n Adresse Tel. Einsenden an: Freidenker-Vereinigung der Schweiz, Geschäftsstelle, Postfach 3001 Bern Die Platzzahl ist beschränkt. Anmeldungen werden gemäss ihrem Eingang berücksichtigt. ------------------------------------ Anmeldung für Nicht-Delegierte ----------------------------------elle Funktionsweise kann man aus unzähligen Perspektiven als «kaputt» bezeichnen. Was mich betrifft, so kommt es mir vor, als würde alles, was ich anpakke, einen Punkt im Spektrum des Unvermögens darstellen. Ich war zum Beispiel schon immer gut in Mathe, aber das ist so, als wäre ich ein grosser Mathematiker, dessen Kopf von einem Bullen durchbohrt wurde; meine musikalischen Fähigkeiten ähneln denen von Mozart oder von Bach, allerdings nach einem beinahe tödlichen Skiunfall; würde Tiger Woods von einer Operation erwachen und herausfinden, dass er nun meinen Golfschwung besitzt , dann könnten Sie damit rechnen, dass eine einschlagende Klage wegen medizinischer Pfuscherei anstünde. Wenn man sich die Menschheit als Ganzes ansieht, dann weist nichts an der natürlichen Selektion auf unser optimales Design hin. Wir sind wahrscheinlich nicht einmal für die Altsteinzeit optimiert, ganz zu schweigen vom Leben im 21. Jahrhundert. Wir eignen uns jedoch gerade die Werkzeuge an, mit denen wir unsere eigene Optimierung versuchen können. Viele Menschen glauben, dieses Projekt wäre mit Risiken belastet. Aber ist es riskanter, als gar nichts zu tun? Es könnte aktuelle Bedrohungen für unsere Zivilisation geben, die wir mit unserem momentanen Grad an Intelligenz nicht einmal wahrnehmen können, geschweige denn lösen. Könnte irgendeine rationale Strategie gefährlicher sein, als den Launen der Natur zu folgen? Das heisst natürlich nicht, dass unsere sich bessernde Fähigkeit, am menschlichen Genom herumzubasteln, keine möglichen Gefahren von Faustischer Hybris bergen könnte. Unsere Ängste in diesem Bereich müssen jedoch von einem nüchternen Verständnis dessen, wie wir dorthin gelangt sind, gemässigt werden. Mutter Natur gibt nicht auf uns acht, noch hat sie jemals auf uns acht gegeben. * Alle Zustände eines Systems, die keine entscheidende Wirkung auf das System haben, nennt man epiphänomenal. Originalartikel unter: "The Annual Edge Question 2008: Worüber haben Sie Ihre Meinung geändert? Warum?" www.edge.org Übersetzung: hpd-online.de Sam Harris (*1967, USA) ist Philosoph und Autor von "Das Ende des Glaubens" (2004). Er schreibt für diverse amerikanische und englische Zeitungen. 4 frei denken. 2/2008 Cradle to cradle – einfach intelligent produzieren Reta Caspar Stellen wir uns eine Welt vor, in der unsere Industrie, jede Fabrik und jedes Gebäude, so verschwenderisch, nützlich und schön ist wie ein Kirschbaum in voller Blüte. Eine Welt, in der unsere Gebäude – wie die Bäume – Solarenergie verwenden, Nahrung und Sauerstoff produzieren, Lebensraum für andere Lebewesen bieten und sich mit den Jahreszeiten verändern. Eine Welt ohne Umweltverschmutzung und ohne Abfall, weil alle Produkte ausschliesslich aus Materialien hergestellt werden, die für die Menschen und ihre Umgebung förderlich und von hohem Wert sind und daher in Kreisläufen geführt werden. Eine Welt, in der die Menschen sich darüber freuen können, dass Konsum für ihre Umwelt förderlich ist, und dass die Einschränkungen und Bemühungen zum Vermeiden, Reduzieren und Sparen «der Umwelt zuliebe» nur noch eine ferne Erinnerung sind. ... statt von der Wiege zum Grab «Cradle to Cradle» steht dem «Cradle to Grave»-Modell gegenüber. In diesem, heute in der westlichen Welt angewendeten Modell werden die Stoffströme, die mit einem Produkt zusammenhängen, nicht unter dem Gedanken der Ressourcenerhaltung errichtet. Materialien und Produkte werden am Ende ihres Lebensweges oft mit hohem Energieaufwand verbrannt. Unser «Abfall» verschwindet aber nicht einfach, sondern bleibt in Form von teilweise bedenklichen Materialen bestehen und akkumuliert sich. Dazu kommt, dass 90% der produzierten Güter eine minime Lebensdauer haben und, dass das eigentliche Produkt vielfach nur gerade 5% aller Rohstoffe enthält, welche im Laufe seiner Produktion verbraucht werden. Von der Wiege zur Wiege... Das ist die Welt, die das «Cradle to Cradle»(«von der Wiege zur Wiege»)-Konzept verspricht. In dieser Welt folgt der Entwurf und die Herstellung der Produkte dem Vorbild der Natur: «Abfall» ist Nahrung Solarenergie wird genutzt Produktevielfalt, d.h. optimal angepasste Produkte statt Einheitsbrei Die Natur kennt keinen Abfall, keine Einschränkungen oder Verzicht, sondern setzt einfach die richtigen Materialien zum richtigen Zeitpunkt am richtigen Ort ein. Kupfer, Farben und Kunststoffen. Mit jedem Recycling verlieren also Rohstoffe an Qualität und gehen andere verloren. Das gilt auch für rezyklierte Kunststoffe und Papiere. Trotz Recycling bleibt so jeder, auch der sparsamste Konsum eine Belastung für unser Ökosystem – weit entfernt vom Kirschbaum. Positive Effekte Demgegenüber steckt hinter dem «Cradle to Cradle»Konzept die Absicht, Produkte zu entwickeln, deren Bestandteile geeignet sind, in biologischen und technischen Nährstoffkreisläufen zu zirkulieren und dabei positive Effekte für Umwelt und Gesundheit zu haben. Es nimmt damit politische Forderungen an betriebliche Umweltstandards vorweg. Davon überzeugt sind die beiden Autoren des gleichnamigen Buches, das 2003 publiziert worden ist und selber schon weitgehend nach diesem Prinzip produziert wurde. Einer davon ist Gründer der Environmental Protection Encouragement Agency «EPEA», die Produktehersteller berät. Michael Braungart William Mc Donough Einfach intelligent produzieren 236 Seiten Berliner Taschenbuch Verlag btv, 2003 ISBN: 383330183 Fabriken wie blühende Bäume Blühende Bäume im Frühling illustrieren das am besten: sie sind scheinbar extrem verschwenderisch, denn nur aus den wenigsten Blüten werden neue Bäume entstehen. Doch alle Blüten, die nicht der Vermehrung dienen, fallen zu Boden und werden zu Nährstoffen für andere Organismen – eine geradezu sinnvolle Verschwendung. Warum sollte dieses Prinzip nicht im Rahmen einer neuen Industriegesellschaft realisierbar sein? Warum sollten wir eine Kultur des schlechten Gewissens aufrechterhalten, wenn es doch möglich ist, durch Aktivität einen günstigen ökologischen Fussabdruck zu hinterlassen? Recycling – heute meist Downcycling Die bisherige Antwort auf dieses Problem war das Recycling: Stoffe werden heute eingesammelt, sortiert und wieder in den Produktionskreislauf gebracht. Soweit so gut. Weil aber die meisten Recylingverfahren die Verunreinigung der Stoffe durch andere Komponenten des Produktes nicht beheben können, entspricht die Qualität der rezyklierten Stoffe niemals jener der Rohstoffe: Stahl einer Autokarrosserie etwa kann ohne Anreicherung mit neuem Stahl nicht wieder für die Produktion eines Autos verwendet werden, da der Recyclingstahl mit anderen Materialien vermischt wurde, z.B. mit Wie kann das funktionieren? EPEA ist davon überzeugt, dass gute Produkte in jeder Hinsicht gut sein müssen, auch in ökologischer und sozialer Hinsicht. Gute Qualität garantieren zu können, erfordert das Wissen über das, was man macht, und den Überblick über die Produktionsprozesse. Eines von rund 200 Beispielen ist Trigema®, eine Textilfirma, die vom Garn bis zum fertigen Produkt in Deutsch- 2/2008 frei denken. 5 land produzieren kann. Anstatt Rohstoffe ausschliesslich aufgrund des niedrigen Preises auf dem Weltmarkt zu beschaffen, ist es ihr Ziel, eine definierte Qualität, die höchsten Ansprüchen genügt, einzukaufen und entsprechend zu verarbeiten. Die Firma übernimmt auch soziale Verantwortung, indem sie eine Arbeitsplatzgarantie für die Kinder ihrer Mitarbeiter gibt. Es ist für sie selbstverständlich, Themen der ökologischen Qualität aufzugreifen, um ihren Qualitätsbegriff zu stärken, um in Deutschland weiter zu produzieren und ihrer sozialen Verantwortung nachzukommen. EPEA hat zusammen mit Trigema® Textilien entwikkelt, die kompostierbar sind. Sie werden aus biologisch kreislauffähigen Materialien hergestellt, so dass sie nicht nur förderlich für die Umwelt sondern auch gesund für die Benutzer sind. Die Firma produziert daraus heute kompostierbare T-Shirts nach dem Konzept von EPEA – «von der Wiege zur Wiege». Verbrauchsgüter sind etwa Kleider, Kosmetikprodukte oder Waschmittel, die während der Nutzung abgerieben, verdünnt, abgebaut oder verbraucht werden. Sie werden so konzipiert, dass sie in einen biologischen Kreislauf übergehen können, ohne ihn zu stören. Im Gegenteil, sie zersetzen sich zu biologischen Nährstoffen und können biologische Systeme fördern, wie zum Beispiel – durch Kompostierung biologisch abgebaut – das Wachstum von Pflanzen in der Landwirtschaft. Werden wir also in Zukunft unsere ausgelatschten Schuhe als Düngemittel für unsere Balkonblumen nutzen? Verschwenderisch wie die Natur Die Devise lautet: Nicht weniger müssen wir produzieren, sondern verschwenderisch – aber in technischen und biologischen Kreisläufen. Eine ökologisch-industrielle Revolution soll uns bevorstehen, mit der Natur als Vorbild. Und was die beiden Fachleute in anschaulicher Weise darbieten, ist keineswegs nur graue Theorie, sondern das Ergebnis eigener praktischer Erfahrungen: Michael Braungart und William McDonough erproben seit Jahren mit Firmen wie Ford, Nike, Unilever und BP erfolgreich die Realisierbarkeit ihrer Ideen. Sie unterscheiden dabei zwischen Verbrauchs- und Nutzungsgütern. legt werden können. Diese ermöglichen dann die Produktion neuer Gebrauchsgüter. Dem Benutzer wird letztendlich nur die Dienstleistung, z.B. die Autonutzung oder der Fernsehempfang, zur Verfügung gestellt bzw. verkauft. Die Materialien selber bleiben Eigentum des Herstellers, der sie über Rücknahmeund Recyclingsysteme weiter im technischen Kreislauf hält. Aus so produzierten Autos sollen dann wieder Autos werden. Zu schön um wahr zu sein? Zugegeben, das tönt doch sehr idyllisch und der Gedanke ist gewöhnungsbedürftig: Produktion und Genuss ohne schlechtes Gewissen – Ökologie als Herausforderung an unsere Intelligenz statt als Religion. Aber gerade weil der Gedanke noch fremd anmutet, könnte er richtig sein. Natur-Design ist das Zauberwort: Lernen von der Natur – nicht nur, was die Technik anbelangt, sondern auch in Sachen Ökonomie und Ökologie. Denn – wie heisst ein Motto, das am Anfang des Buches steht: Nutzen auch für künftige Generationen «Cradle to Cradle»-Lösungen bringen positive Effekte für die Nutzer, durch gesunde Produkte die Umwelt, da die Produkte in biologischen und technischen Kreis läufen geführt werden künftige Generationen, weil die verwendeten Ressourcen erhalten bleiben oder wenigstens möglichst effektiv genutzt werden. Gebrauchsgüter wie Fernsehgeräte, synthetische Fasern, Autos, etc. sind Produkte, die sich während der Nutzung nicht «verbrauchen», sondern lediglich eine Dienstleistung erbringen. Sie sollten so gestaltet werden, dass sie nach Erfüllung ihrer Funktion zu sogenannten «technischen Nährstoffen» zer- Probleme kann man niemals mit der selben Denkweise lösen, durch die sie entstanden sind. Albert Einstein Weitere Informationen auf: www.epea.com www.trigema.de 6 frei denken. 2/2008 Ebenfalls 100 Jahre alt Kanton Zürich Tobler Theodor Tobler «Der berühmte Berner Schokoladefabrikant engagierte sich im Monistenbund. Diese Vereinigung von Freidenkern glaubte, dass die Welt einem gemeinsamen Grundgesetz unterworfen sei. Sie plädierte für eine Gesellschaft, die – befreit von traditionellen Dogmen – ihr Tun an der reinen Vernunft orientiert. Die monistische Bewegung rezipierte nach 1920 sozialistisches und pazifistisches Gedankengut, wobei sie die Entwicklung einer Sozialethik und den Weltfriedensgedanken in den Vordergrund stellte und gegen Antisemitismus und Rassismus antrat. Übervater der Monisten war Ernst Haeckel, der von einem unaufhaltsamen und immer nur fruchtbringenden Fortschritt von Wissenschaft und Technik überzeugt war. Toblers Unterschrift findet sich in einem Brief von 1914, in dem Haeckel zum 80. Geburtstag gratuliert wird (ForelNachlass, Lausanne).» Aus: Patrick Feuz, Andreas Tobler: Theodor Tobler (1876–1941): Selfmademan, Patron, Pazifist. 2001 Kontaktgruppe ”Religion und Kultur” Am 13. Dezember 2007 hat die erste Sitzung der Kontaktgruppe stattgefunden. Das Gremium hat die Aufgabe Vorschläge für Lehrmittel der Erziehungsdirektion zu begutachten. Von den 17 Mitgliedern stammen je drei aus Verwaltung/Politik und aus der Wissenschaft. 10 Mitglieder sind VertreterInnen von Religionen: Ev. Kirche, Röm. Kath. Kirche, Christkath. Kirche, Christl. Orth. Kirche, Indische Hindu, Tamilische Hindu, Vereinigung der Islamischen Organisationen, Israelitische Kultusgemeinde Zürich, Jüdisch Liberale Gemeinde. Für die Freidenker hat Marc Müller (*1951, Henggart, FVS-Mitglied seit 1999) Einsitz genommen. Ausstellung in Bern Unter dem Motto «100 Jahre Toblerone – Dein wahres Stück Schweiz»: wird derzeit die Wanderausstellung im Kornhausforum in Bern gezeigt. Sie gastiert dort bis am 23. Februar 2008. Weitere Ausstellungsorte: Thun Zürich St. Gallen Heidiland Appenzell Köln Wien Pregny Zermatt 3.–27.3.08 5.4. –3.5.08 20.5.–15.6.08 18.6.–15.7.08 20.7. –17.8. 08 28.8.–26.9.08 1.–11.10.08 16.10.–9.11.08 15.11.–4.1.09 FVS kritisiert bestehende Umsetzung 12 Gemeinden haben bereits im laufenden Schuljahr – ohne besonderes Lehrmittel – mit dem Unterricht begonnen. Die offizielle Einführung ist auf das Schuljahr 2008/2009 geplant. Der Vertreter der FVS hat an der Sitzung die mangelnde «Neutralität» der derzeit aktiven Lehrkräfte bemängelt, die ausschliesslich aus Freikirchen, der Reformierten und Römisch Katholischen Kirche rekrutiert werden. Diese Intervention wurde von den Mitgliedern der Kontaktgruppe zustimmend zur Kenntnis genommen. mm/rc Büchertipp Der unerklärte Weltkrieg Irak, Iran, Libanon, Israel, Palästina, Afghanistan, Pakistan – die Liste der Krisenherde im Nahen und Mittleren Osten wird immer länger, die Lage immer bedrohlicher. Denn neben allen regionalen Konflikten findet hier zugleich ein unerklärter Weltkrieg statt. Bahman Nirumand liefert einen erhellenden Überblick über die Konfliktparteien und ihre Interessen. Es vergeht kein Tag, an dem wir nicht durch Schreckensmeldungen aus dem Nahen und Mittleren Osten aufgestört werden. Militärische Auseinandersetzungen, Bürgerkrieg zwischen Sunniten und Schiiten, Selbstmordanschläge, Entführungen, islamistischer Terror, atomare Bedrohung – kaum jemand vermag noch, den Überblick zu behalten. Wer kämpft hier warum gegen wen? In welchem Zusammenhang stehen die verschiedenen Krisenorte? Wer genauer hinschaut, wird erkennen, dass sich die Konfliktkonstellationen – die Mischung aus Akteuren und Interessen – nahezu überall ähneln. In dieser wegen ihrer Energieressourcen wichtigen Region ging und geht es nie nur um lokale Streitigkeiten. Viele Länder – vor allem die USA, Russland, die Türkei, die EU, zunehmend auch China und Indien – ringen hier um Einfluss und werden im Zweifel bereit sein, ihre Interessen auch gegeneinander durchzusetzen. Der Nahe und MittBahman Nirumand lere Osten ist zu einem Der unerklärte Weltkrieg Schauplatz für einen verAkteure und Interdeckten, einen unerklärten essen in Nah- und Weltkrieg geworden, desMittelost. sen Ausgang unsere Zukunft Booklett, 2007 prägen wird. ISBN: 394015301 Theodor Tobler unterstützte die Schweizer Freidenker-Vereinigung mit Inseraten im FREIDENKER. Inserat im Freidenker (1918): Bahman Nirumand (*1936 in Teheran) floh 1965 vor dem SchahRegime. Sein 1967 erschienenes Buch «Persien. Modell eines Entwicklungslandes oder die Diktatur der freien Welt» hatte grossen Einfluss auf die Studentenbewegung. Ende der 1970er Jahre kehrte er in den Iran zurück und beteiligte sich an der demokratischen Opposition gegen den Schah. Dreieinhalb Jahre später musste er das Land erneut verlassen, diesmal bedrohten ihn die Revolutionswächter des Ayatollah Chomeini. Der Autor hat u. a. mit «Sturm im Golf. Die Irak-Krise und das Pulverfass Nahost» (1990), «Die kurdische Tragödie» (1991) und zuletzt mit «Iran. Die drohende Katastrophe» (2006) erfolgreiche Bücher über die Lage im Nahen Osten vorgelegt. 2/2008 frei denken. 7 Personen Charles Darwin (hpd) Der englische Naturwissenschaftler unternahm 1831-1836 mit der «Beagle» eine Forschungsreise. Er entwickelte aus den dabei gewonnenen Erkenntnissen die Theorie, dass die verschiedenen Arten einer Spezies von einer einzigen Art abstammten und sich an die unterschiedlichen Lebensbedingungen der verschiedenen Inseln angepasst hatten. Den ständigen Kampf aller Individuen innerhalb einer Art um die bestmögliche ökologische Anpassung und den Kampf zwischen den Arten identifizierte er als den eigentlichen Motor der Evolution. Als im Jahre 1859 Charles Darwins grundlegendes Werk «Über den Ursprung der Arten durch natürliche Selektion», erschien, bedeutete dies einen Wendepunkt in der Geschichte der Biologie und Medizin. Es wurde nicht nur eines der meistgelesenen, sondern auch eines der meist bekämpften Bücher des ausgehenden 19. Jahrhunderts. Darwins Abstammungslehre beinhaltet darüber hinaus den für die damalige Zeit kritischen Gedanken, dass sich alles Leben auf der Erde auseinander entwickelt hat, und dass eine genealogische Verwandtschaft aller Lebewesen untereinander besteht. Schule und Evolution Agenda Zentralvorstand Sa., 1. März, 24. Mai, 16. August, 18. Oktober 2008, Bern Materialien zur Evolutionstheorie (hpd) Der Wissenschaftsverlag Springer, weltweit der zweitgrösste Zeitschriftenverlag im Bereich Wissenschaft, Technologie und Medizin, hat jetzt die erste Zeitschrift veröffentlicht, die sich unter dem Motto «Linking Science and Education» auf die Thematik der Evolution konzentriert: «Evolution: Education and Outreach». Die Zeitschrift erscheint in den USA (auf Englisch), da die beiden Herausgeber Niles und Greg Eldredge überzeugt sind, dass Bio-logielehrer im Kampf gegen den starken Einfluss von Kreationisten in der Schule endlich unterstützt werden müssen. Im Februar 2007 – an Darwins Geburtstag – hatten sie daher die Veröffentlichung eines neuen Journals bekannt gegeben. Niles Eldredge, Paläontologe und Kurator des American Museum of Natural History und sein Sohn Greg, Biologielehrer an einer Schule in New York, zeigen in dieser Kombination bereits persönlich das Anliegen der Zeitschrift, Wissenschaft und (Schul-)Bildung besser zu verbinden. Ihr besonderes Anliegen ist es, in der Öffentlichkeit das Verständnis und die Akzeptanz der Evolutionstheorie zu befördern. Die vierteljährlich erscheinende Fachzeitschrift wendet sich an Schüler, Studenten im Grund- und Hauptstudium, sowie an Lehrer und Wissenschaftler. Die Beiträge mit neuesten wissenschaftlichen Erkenntnissen, sollen auf die unterschiedlichen Bildungsniveaus in der Schule zugeschnitten werden und die Inhalte werden von Lehrern und Wissenschaftlern gemeinsam erarbeitet. Neben Unterrichtseinheiten und Unterrichtsmaterialien sollen ausserdem Online-Inhalte wie beispielsweise Podcasts und Power-Point-Präsentationen aufbereitet werden. Obschon die Zeitschrift USA-zentriert ist, findet sich darin beispielsweise auch ein Beitrag von Ulrich Kutschera (Universität Kassel) über «Creationism in Germany and its Possible Cause». Die Druckversion erschien in den USA Ende November 2007 – anlässlich der Konferenz der Vereinigung der Biologielehrer in Atlanta. Nun liegen alle Beiträge der Fachzeitschrift auch online vor und können entsprechend problemlos eingesehen und verwendet werden. www.springerlink.com Charles Darwin (1809-82) «An Bord der 'Beagle' war ich noch völlig rechtgläubig und ich weiss gut, dass einige Offiziere mich herzlich auslachten, als ich die Bibel als unwiderlegliche Autorität anführte. Doch bis 1839 war ich so weit gekommen, dass ich dem Alten Testament nicht mehr traute als den heiligen Büchern der Hindus.» DV 2008 Sa., 12. April 2008, Olten Grosser Vorstand Sa., 22. Nov. 2008 Olten Basel – NWS Letzter Donnerstag im Monat 15:00 - 17:30 Donnerstag-Hock Rest. "Park", Flughafenstr. 31 Basel – Union Letzter Freitag im Monat 19:00 Uhr Freie Zusammenkunft Café "Spillmann", Eisengasse 1 Bern Dienstag, 12. Februar 19:00 Freidenker-Stamm Thema: Was will die FVS? Rest. "Celina", Spitalgasse 2 Montag, 18. Februar 14:00 Seniorentreff im Freidenkerhaus, Weissensteinstr. 49b. 031 372 56 03 Schaffhausen Jeden Samstag 10:00-11:00 Freidenkerstamm Café des CoopCity St. Gallen Freitag, 7. März 19:00 Jahresversammlung 2008 Restaurant "Dufour" Agnostiker Darwin Charles Darwins Thesen widersprachen nicht nur den wissenschaftlichen Vorstellungen der damaligen Zeit, sondern auch den Aussagen der Bibel. Entsprechend war und ist seine Lehre immer wieder Anfeindungen ausgesetzt. Der Vatikan bekannte sich erst 1996 zur Evolutionstheorie. Noch heute bestreiten fundamentalistische Christen die Evolutionstheorie und berufen sich auf die Schöpfungsgeschichte der Bibel. In den USA kämpfen diese «Kreationisten» dafür, dass ihre Auffassung gleichberechtigt im Biologieunterricht an den Schulen gelehrt wird. Obwohl von religöser Seite immer wieder das Gegenteil behauptet wird machten seine Erkenntnisse Darwin, der auch Theologie studiert hatte, zum Agnostiker. Dies belegt auch das nebenstehende Zitat. Winterthur Dienstag, 5. Februar 14:00 Dienstag-Stamm Restaurant "Chässtube" Zürich Montag, 11. Februar 14:30 Freie Zusammenkunft Restaurant "Schweighof" Samstag, 1. März 14:30 Generalversammlung Restaurant "Schweighof" Freidenker-Vereinigung der Schweiz FVS Mitglied der Weltunion der Freidenker (WUF) und der Internationalen Humanistischen und Ethischen Union (IHEU) www.frei-denken.ch Kontakte für weltliche Feiern Basel: Freidenker Nordwestschweiz 061 321 31 48 Basel: Freidenker-Union 061 601 03 43 oder 061 601 03 23 Bern 079 449 54 45 oder 031 911 00 39 Grenchen und Umgebung 076 53 99 301 oder 032 645 38 54 Luzern und Innerschweiz 041 420 45 60 Mittelland 062 926 16 33 St. Gallen 052 337 22 66 Vaud/Waadt 026 660 46 78 ou 022 361 37 12 Winterthur und Thurgau 052 337 22 66 Zürich 044 463 16 55 Sollte unter der regionalen Nummer niemand zu erreichen sein, wenden Sie sich bitte an die FVS-Geschäftsstelle: 031 371 65 67 oder an 052 337 22 66 Basel Freidenker Nordwestschweiz Postfach 260, 4010 Basel basel-fvs@frei-denken.ch Präsident: H. Stieger 079 217 01 29 Vizepräs.: B. Bisig 061 321 31 48 Sekretariat: E. Oberer 061 313 39 50 Kassier: H. 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Bouquet 022 756 40 498 Zürich Freidenker Zürich Postfach 3353, 8021 Zürich zuerich@frei-denken.ch Präs.: H. Rutishauser Tel/Fax 044 463 16 55 Mitgliederdienst: M. Dobler 044 341 38 57 Grenchen und Umgebung Freidenker Grenchen u. Umg. Postfach 418 2540 Grenchen grenchen@frei-denken.ch Adressänderungen an: Postfach 217 CH-2545 Selzach Präsident: S. Mauerhofer 076 388 46 39 Mitgliederdienst/ L. Höhneisen Krankenbesuche 076 53 99 301 Freidenker-Vereinigung der Schweiz FVS Geschäftsstelle Weissensteinstr. 49b Postfach CH-3001 Bern Tel. 031 371 65 67 Fax 031 371 65 68 info@frei-denken.ch Postkonto: 84-4452-6 Luzern/Innerschweiz luzern@frei-denken.ch Kontakt: B. Greter 041 420 45 60 Mittelland Freidenker Mittelland Postfach 56 4628 Wolfwil mittelland@frei-denken.ch Präsident: H. Haldimann 062 926 16 33 Impressum Redaktion Reta Caspar, c/o H. 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