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(file: @@FD-122009.pdf@@)94. Jahrgang I Nr. 12 I Dezember 2009 Schule ohne Religion Die FVS hat an einem Podium an der Universität Bern zum Thema «Religiöse Lehrer» teilgenommen – auf Einladung der Vereinigten Bibelgruppen VBG, deren Mitglieder und didaktischen Anleitungen in einem Bericht von SF TV (Rundschau vom 7.10.2009) kritisiert worden sind. Eine ähnliche Veranstaltung fand kurz darauf auch in Zürich statt. Fromme LehrerInnen – ein Problem Keine Klärung brachte das Podium in der Frage, wie viele fromme LehrerInnen es gibt. Allerdings geht auch der Vertreter der Evangelischen Allianz davon aus, dass an den pädagogischen Hochschulen der Anteil der evangelikalen Studierender zunimmt. Aus Sicht der FVS sind fromme Lehrer grundsätzlich ein Problem. Fromme Menschen haben eine dogmatische Moral und sie haben eine Mission: sie wollen ein Zeugnis für ihre Überzeugung geben – aber nicht einfach mit gutem Handeln, sondern mit Reden über ihre religiöse Erfahrung. Und da stellt sich doch einfach die Frage: Wie neutral kann eine fromme Lehrperson nicht oder andersgläubige Kinder unterrichten, wenn sie überzeugt ist, dass diese in die Hölle kommen, weil sie nicht an den christlichen Gott glauben? Vertrauen in die Schule Auf dem Spiel steht das Vertrauen der Eltern in die Schule: Eltern haben es schwer, sich zur Wehr zu setzen, weil religiöse Beeinflussungen nicht unbedingt leicht nachzuweisen sind. Deshalb ist es unerlässlich, dass die Behörden klare Verhältnisse schaffen. Bildungsziele Fast alle schweizer Bildungsund Volksschulgesetze haben einen Zweckartikel, in dem meist etwa steht, dass die Bildung auf der Basis der «christlich-abendländischen» und demokratischen Überlieferung zur Entfaltung der SchülerInnen beitragen soll. Christen haben die Tendenz, hier das «christlich» zu betonen, während Freidenkende den Fokus auf «abendländisch» setzen und darunter die Aufklärung verstehen: es geht um humanistische Werte, Selbstbestimmung, Gleichberechtigung, Verantwortung und Toleranz. Der VBG und > Pagina 2 seiner Mitglieder behaupten, zur Bildung gehöre auch die Sinnvermittlung. Die Gesetze nennen aber lediglich den Erwerb von Fertigkeiten, von Kompetenzen sowie von Werten – nirgendwo steht etwas von Sinnvermittlung. Handlungsbedarf Es besteht Handlungsbedarf in verschiedenen Bereichen und bei verschiedenen Akteuren: 1. Politik und Gesellschaft Trennung von Staat und Kirche. Keine Integration durch Religion sondern durch aufgeklärte Bildung. Abschaffung des Faches Religion an den Volksschulen. Religionsmündigkeit (Art. 303 ZGB) senken: von heute 16 auf 14 oder noch besser 12 Jahre, damit die Kinder vom Staat gegen die religiöse Vereinnahmung durch ihre Eltern geschützt werden können. 2. Erziehungsdirektionen Berufsprofil punkto Religion aktualisieren. Kontrolle der Lehrmittel verbessern. Überwachung von privaten Bekenntnisschulen und ihren Parallelgesellschaften. Lehrerausbildung Keine Dispensionsmöglichkeit für Fächer wie Sexualkunde, Evolutionslehre. Problematisierung der persönlichen Wertvorstellungen und Eignungstest über das Berufsverständnis. Lehrpläne Kein Fach «Religion». Anstelle des Religionsunterrichts, der die Kinder trennt, ein Ethik-Unterricht für alle. Lernziel «Ethik»: Nicht die Merkmale einer besseren Gesellschaft beschwören, sondern die Regeln für deren Herausbildung einüben. Es Kindern ermöglichen, ethisches Verhalten zu erlernen, das – ganz pragmatisch – faire Lösungen für Interessenkonflikte sucht. Lernziel «Selber Denken»: Es geht darum, die kritische Infragestellung – gerade auch von Glaubenswahrheiten – als aufklärerische Tugend zu fördern und die Kritik-Immunität von Ideologien zu problematisieren. Schulbehörden Merkblatt für LehrerInnen und Eltern zu Themen wie Homosexualität, Sex vor der Ehe, Evolutionstheorie. > Seite 3 «ASLP-Ti, perché?» Guido Bernasconi L’ultimo articolo in lingua italiana – buon successo per il «Libero Pensiero»! > Seite 3 «frei denken.» erscheint ab 2010 vierteljährlich. > Seite 4 «Wissenschaftliche Theorien sind keine Glaubenssache. Man kann sie akzeptieren oder, entgegen allen wissenschaftlichen Belegen, ablehnen.» Maja Strasser, Neurologin > Seite 5 «Sinndiät: Wir müssen unsere Erwartungen an die Welt auf ein realistisches Mass herunterpegeln.» Franz Josef Wetz, Philosoph > Seite 5 «Die Erfahrung von Sinn hängt für uns davon ab, ob wir unser Handeln als Beitrag zu etwas Grossem und Absichtsvollem wahrnehmen.» Richard Powers, Schriftsteller 2 libero pensiero. 12/2009 ASLP-Ti, perché? L’ASLP-Ti, pur volendo essere, per dirla con Emilio Bossi, vigile sentinella in mezzo al popolo per metterlo in guardia contro le insidie dei suoi eterni nemici, ovvero contro la superstizione coniugata alla prepotenza faziosa, rimane più che altro su posizioni difensive, agendo quasi solo di rimessa per arginare i reiterati tentativi di sconfinamento delle organizzazioni confessionali dall’ambito religioso a quello civile. Segnatamente, i liberi pensatori reagiscono quando i rappresentanti delle organizzazioni confessionali pretendono che le istituzioni pubbliche si mettano a loro disposizione e/o collaborino con le istituzioni religiose su un piano di parità, come se i rispettivi compiti fossero intercambiabili o comunque complementari. Nel medesimo ordine di idee, i liberi pensatori protestano allorché i fideisti che rivestono cariche pubbliche si scostano dalla neutralità confessionale cui sono tenuti esercitando le loro mansioni a vantaggio della propria organizzazione religiosa. Inoltre, i liberi pensatori si sentono in diritto (e in dovere!) di replicare in modo adeguato ogni volta che i portavoce del fideismo mistificano la storia facendo propaganda ingannevole sui presunti benefici della religiosità organizzata, oppure quando, in nome di un presunto mandato divino e nel solco della tradizione, attribuiscono ai principi morali ed etici fondati su matrice religiosa una precedenza e una prevalenza rispetto alla morale e all’etica che tale origine non hanno. Alla propaganda confessionale propongono una rilettura della storia così da mettere nella giusta luce la funzione della religione e il ruolo dei sacerdoti nel corso dei due millenni caratterizzati dalla diffusione del giudeo-cristianesimo, senza dimenticare il contributo che alle sanguinose controversie ha dato a piene mani anche il maomettanesimo. In tale ambito propongono la presentazione delle opere degli alfieri del razionalismo libertario in modo che si possa conoscere la storia di una corrente di pensiero che, già a partire dal Quattrocento con gli umanisti, ha operato per riaccendere il lume della ragione dopo secoli di tenebroso fanatismo teista. A suo tempo l’ASLP-Ti ha preso posizione su importanti riforme legislative (costituzione cantonale, legge scolastica, legge civile-ecclesiastica, legge tributaria…); ha inoltre ripetutamente denunciato gli sconfinamenti dei fideisti dall’ambito «spirituale» a quello «secolare» (presenza di simboli religiosi ove si esercitano compiti dello Stato, partecipazione di «sacerdoti» a ricorrenze di natura civile con tanto di benedizioni propiziatorie, effettuazione negli istituti scolastici di collette caritative gestite da emissari clericali, azioni di propaganda politico-confessionale in ambito scolastico, …); ha infine protestato contro il coinvolgimento di rappresentanti dei pubblici poteri in manifestazioni indette da organizzazioni religiose (commemorazioni di anniversari diocesani conditi di liturgie mistico-magiche, visite «pastorali», pubbliche professioni di fede pronunciate in veste ufficiale, ...). Va detto che non è appropriato considerare l’ASLP-Ti alla stregua di una «persona collettiva» come tante altre associazioni di vario scopo e di diversa natura: i liberi pensatori costituiscono un congiunto di individui che, uniti pro tempore da medesimi intendimenti, vogliono dare maggior vigore alla voce di chi insiste a tener alta la bandiera del laicismo, fuori dal pantano del conformismo dilagante. L’efficienza e la vitalità dell’associazione dipendono quindi prevalentemente dal contributo spontaneo dei suoi singoli membri. Nell’ASLP-Ti uno tro- va, in primo luogo la disponibilità che egli stesso vi apporta. Come in ogni gruppo, c’è chi è attivo e chi si limita a consentire, offrendo comunque in tal modo un sostegno morale, che pure è importante in quanto incoraggia chi fa. Guardando al presente e al futuro prossimo, il modo migliore di dare un senso all’associazione è quello di contribuirvi (con scritti, suggerimenti, segnalazioni, …) e di partecipare, in fraterno convivio, alle assemblee. Dovrebbe altresì essere scontato che i liberi pensatori, pur consapevoli dell’importanza del ruolo che svolgono, sia individualmente che nell’associazione, si prendono, sì, sul serio, rifuggendo tuttavia da ogni … «seriosità», e dunque si ritrovano con i loro affini non tanto per ottemperare ad un dovere ma anche e soprattutto per stare allegramente in moralmente sana e intellettualmente proficua compagnia. Guido Bernasconi Avviso: Stimate lettrici, stimati lettori, c) quello della Sezione Ticino dell’ASLP che si oppone a qualsiasi istruzione obbligatoria di ordine religioso e che chiede lo stralcio puro e semplice dell’art. 23 della Legge scolastica. Per puntualizzare e riassumere la situazione, l’ASLP-Ti decise di pubblicare l’edizione speciale del «Libero Pensiero» uscita nel febbraio 2008. Il successo di quest’edizione ha indotto il Comitato a riprendere la pubblicazione regolare del trimestrale «Libero pensiero». Esce così nel mese di giugno di quest’anno il primo numero della nuova serie. La ripresa della nostra pubblicazione coincide con il passaggio, a partire dall’anno prossimo, del «frei denken.» da mensile a trimestrale. Con «Le Libre Penseur» dei nostri amici vodesi ogni regione linguistica avrà così la propria pubblicazione. Per i membri della Sezione Ticino l’abbonamento al «Libero Pensiero» e a «Le Libre Penseur» resta compreso nella quota sociale. I membri della Sezione Ticino riceveranno ancora il numero di gennaio 2010 del «frei denken.». In questo numero verrà resa nota la tariffa d’abbonamento per il «frei denken.» per coloro che desiderano di continuare a riceverlo, nonché la tariffa d’abbonamento per i membri delle altre Sezioni che volessero abbonarsi al «Libero Pensiero». Approfitto per augurarvi buone feste per il solstizio invernale e un felice anno Roberto Spielhofer nuovo. questo è l’ultimo contributo in lingua italiana su «frei denken.». Iniziato con il numero di marzo 2004 con un articolo di Piergiorgio Odifreddi dal titolo La superbia teologica (a commento della 13. enciclica di Karol Wojtila Fides et ratio) termina con alcune considerazioni di Guido Bernasconi dal titolo ASLP-Ti, perché? Ringrazio il Comitato centrale per la messa a disposizione della Sezione Ticino di questo spazio che ha permesso di mantenere il contatto tra i nostri soci e di far conoscere la nostra Sezione agli amici di lingua tedesca. Aspetto importante, non avendo, allora, la riattivata Sezione Ticino i mezzi per far rinascere la pubblicazione «Libero pensiero», trimestrale uscito dal 1981 al 1995, con un totale di cinquantasei numeri. Le iniziative parlamentari di Paulo Dedini del 25 marzo 2002 e di Laura di Laura Sadis del 2 dicembre dello stesso anno, sull’insegnamento religioso nella scuola pubblica, riaprirono l’annoso dibattito sul rapporto Stato e Chiesa. Con risoluzione governativa del 5 ottobre 2004 fu istituita una Commissione per esaminare la situazione, la quale il 13 dicembre 2005 consegnò il suo Rapporto finale dal quale risultarono tre posizioni: a) quello della maggioranza della Commissione per un insegnamento obbligatorio di formazione religiosa, pur mantenendo i corsi facoltativi impartiti dalle Chiese cattolica e riformata; b) quello della Chiesa Cattolica per il mantenimento dello STATUS QUO; 12/2009 frei denken. 3 Schule ohne Religion Fortsetzung von Seite 1 «Wort zum Sonntag»: 55 Jahre sind genug Die FVS hat beim Ombudsmann der SRG Beschwerde gegen die Sendung «Wort zum Sonntag» vom 24.10.09 des reformierten Pfarrers Bruno Bader eingelegt. Beanstandete Aussagen Die Bezeichnung «so genannte Freidenker» für die FreidenkerVereinigung der Schweiz, die bereits über 100 Jahre alt ist, wirkt abwertend. Die pauschale Beurteilung der Frage der Trennung von Staat und Kirche als «Denkfehler» wird einer über 100 Jahre alten Diskussion um Fragen der Säkularität in der Schweiz in keiner Weise gerecht. Der Sprecher hat zudem über weite Strecken des Beitrages Werbung betrieben für die Partnerschaft von Staat und Kirchen und die finanzielle Unterstützung der Landeskirchen durch allgemeine Steuermittel. Dies in einem Sendegefäss, das ebenfalls mit allgemeinen Gebühren finanziert und den Landeskirchen als eines ihrer vielen Privilegien zur Verfügung gestellt wird. Eine Gegendarstellung der Freidenker-Vereinigung ist nicht möglich. Die Verantwortlichen von SF TV werden nun zu diesem Fall Stellung beziehen müssen. Grundsätzliches Seit 1954 werden im «Wort zum Sonntag» den Zuschauern zu bester Sendezeit Gedanken aus «landeskirchlicher» Sicht vermittelt. Dieses Privileg ist in einer pluralistischen Gesellschaft nicht mehr zeitgemäss. Unser Vorschlag: Abschaffen oder als Kolumne einer breiten Autorenschaft zur Verfügung stellen. Reta Caspar frei denken. 2010 Der Grosse Vorstand ist an seiner diesjährigen Sitzung dem Antrag des Zentralvorstandes über die neue Finanzierung der Geschäftsstelle mit 18 zu 7 Stimmen gefolgt. Die Ablehnenden hätten ein sechsmaliges Erscheinen von frei denken. vorgezogen. Ab 2010 werden nun also drei sprachregionale Quartalszeitschriften erscheinen. Den Mitgliedern werden neben ihrem regulären Abo auch die anderen sprachregionalen Zeitungen im günstigen Zusatzabo angeboten. Mehr dazu in der nächsten Nummer. rc Lehrkräfte Die anstellende Behörde trägt die Verantwortung. Es geht nicht darum, über religiösen LehrerInnen ein Berufsverbot zu verhängen, sondern darum, Transparenz zu schaffen über die erwartete Professionalität: Religiöse Überzeugung ist Privatsache der Lehrkraft. Keine direkte Ansprache der Kinder auf religiöse Fragen. Keine christlichen Lieder und Fallbeispiele. Keine Umbenennung von Fächern: z.B NMM («Natur Mensch Mitwelt») in GMS («Gott Mensch Schöpfung»). Keine Vermischung von Wissenschaft mit Glauben: Bei wissenschaftlichen Theorien geht es nie um «Wahrheit» sondern um Richtigkeit. Keine Pseudo-Demokratie im Unterricht: Kinder sollen nicht entscheiden müssen, ob sie für die Evolution oder die Schöpfung sind. Kein Unterlaufen des Lehrplanes mit Zusatzinformationen, die den Stoff relativieren, nach dem Motto: «Der Lehrplan bleibt selbstverständlich der Gleiche. Nur der Blick auf die Dinge ist ein anderer». Es geht nicht um Gesinnungssondern um Verhaltenskontrolle. Alle Beteiligten stehen in der Verantwortung, von LehrerInnen diese Professionalität einzufordern – zum Wohl der Kinder! Reta Caspar Kruzifixe aus den Schulzimmern! > S. 6 Aus- und Weiterbildung Weltliche Rituale Samstag, 6. März 2009 9:30 -16:00 Uhr, in Olten Wie jedes Jahr liegt der letzten Ausgabe ein Einzahlungsschein bei. Die Aktivitäten im laufenden Jahr haben viel Geld gekostet und der Erfolg hat uns Recht gegeben. So soll es weitergehen. Jede Spende auf das Konto der FVS wird für die Fortsetzung der Kampagne «konfessionsfrei» eingesetzt und für weitere Aktivitäten sowie Veranstaltungen in den Sektionen. Wir danken für Ihre Unterstützung, und wir wünschen Ihnen und Ihren Lieben alles Gute zum Jahreswechsel. Zentralvorstand FVS Jahresendspende 2009 Menschen in einer besonderen Lebenssituation zu begleiten, ist eine schöne Aufgabe. Detaillierte Kursausschreibung, Anmeldung und Auskünfte: Geschäftsstelle FVS, 031 371 65 67 (zeitweise Beantworter) oder auf www.frei-denken.ch Rubrik "Veranstaltungen" Was für ein Spiel spielt die Post? Am 13. Oktober 2009 hat die FVS für die Kantone BE/JU/SO den "Kein reformiert"-Kleber lanciert und in kurzer Zeit über 200 Stück gratis verteilt. Ende Oktober zeigten enttäuschte Rückmeldungen, dass der Kleber von der Post nicht beachtet worden ist. Wir wandten uns also am 30.10.09 telefonisch an die Post und forderten sie auf, solche Verträge nicht einzugehen, weil sie die Informationsfreiheit und die Religionsfreiheit der Menschen verletzen. Wenn sie jedoch solche Zwangsabos zustelle, solle sie im Gegenzug auch den Kleber respektieren. Die Dame meinte, für die Haltung der Post gebe es einen besonderen Grund und versprach, uns die rechtlichen Grundlagen zu liefern. Als nach einer Woche keine Antwort eintraf, haben wir schriftlich nachgefasst. Am 5.11.2009 erreichte uns eine Mail der Post: «Da es sich hier um eine offizielle Form der Promopost handelt, sind wir verpflichtet diese zuzustellen. Als offizielle Sendungen gelten alle amtlichen Publikationen, so auch Sendungen von der Kirche. Wir versuchen jedoch so genau wie möglich auf unsere Kunden wünsche, betreffend «stopp Werbung» einzugehen.» Das haben wir nicht akzeptiert und nochmals nachgefragt, worauf sich ihr Behauptung, dass es sich bei einer kirchlichen Monatsschrift um eine amtliche Publikation handelt, stütze. Keine amtliche Publikation Der Beauftragte für kirchliche Angelegenheiten des Kt. Bern bestätigte uns, dass es keine rechtliche Grundlage zur Qualifikation von «reformiert.» als «amtliche Publikation» gibt. Am 6.11.2009 antwortete die Post schliesslich: «Die Briefträger wurden von uns angewiesen, Ihren Kleber zu beachten. Bitte entschuldigen Sie, dass dies nicht schon bis anhin der Fall war. Da es sich nun um keine amtliche Publikation handelt, sind wir von unserer Seite her auch nicht verpflichtet, dieses Blatt "Reformiert" zuzustellen.» Keine offizielle Antwort? Aber die Freude war leider von kurzer Dauer. Nach der Publikation der Antwort erhielten wir von einer Person mit Kontakten zur Post den Hinweis, dass es sich hier wahrscheinlich nicht um eine offizielle Antwort der Post handle, da der Kundendienst keine Weisungsbefugnis habe. Unsere Nachfrage nach der Kompetenz für diese «Anweisungen an die Briefträger», hat bei der Post Nachforschungen nach dem Schriftwechsel ausgelöst. Auf eine definitive Antwort warten wir immer noch. rc So nicht! «Mir bedeutet das Schulegeben immer noch sehr viel. Nicht mehr, weil mich die Chemie, die ich unterrichte, so sehr interessiert, sondern ich finde die Begegnung mit verschiedenen Menschen äusserst spannend. Mein Hauptanliegen ist es denn auch, dass ich diese jungen Menschen lieben lerne. So möchte ich ein ganzheitlicher Zeuge Jesu sein. Ich bete diesbezüglich für mich und bete auch für meine SchülerInnen. Wenn ich mich jeweils einer neuen Klasse vorstelle, dann erwähne ich meinen Hauptberuf in den VBG. Das eröffnet natürlich meist schon die Diskussionen über Glaubensfragen. Ich nutze dann auch immer wieder die Gelegenheiten die sich bieten, um ihnen von dem zu erzählen, was in meinem Herzen ist." F. R. Mittelschullehrer Zürich Quelle: Webseite VBG, 31.10.2009 Wenn der Kleber keinen Erfolg zeitigt und Sie sofort Ruhe haben möchten, schicken Sie eine Mail an: sczmittepm@post.ch mit ihrer vollen Adresse und dem Vermerk: Zustellung von «reformiert.» unerwünscht. Oder einen gleichlautenden Brief an: «reformiert.» Bern, Wasserwerkgasse 3, Postfach 312, 3000 Bern 13. 4 frei denken. 12/2009 Wissenschaft als Methode Maja Strasser Das Darwin-Jahr hat erneut gezeigt, wie schwierig die Kommunikation wissenschaftlicher Theorien und deren Abgrenzung zu Pseudowissenschaften wie Intelligent Design ist. Hierbei stellt das Verständnis, was eine wissenschaftliche Theorie ist und mit welchen Methoden Wissenschafter zu ihren Ergebnissen kommen, die Grundlage dar. Das Wort Theorie stammt vom griechischen theoría und bedeutet wörtlich «Schau des Göttlichen», oder: Anschauung, Überlegung, wissenschaftliche Betrachtung. Wikipedia erklärt: «Eine Theorie ist ein vereinfachtes Bild eines Ausschnitts der Realität, der mit diesem Bild beschrieben und erklärt werden soll, um auf dieser Grundlage möglicherweise Prognosen zu machen und Handlungsempfehlungen zu geben. Jeder Theorie liegen mehr oder weniger deutlich ausformulierte Annahmen [sog. Hypothesen; Anmerkung M. S.] zugrunde. Es lassen sich Alltagstheorien und wissenschaftliche Theorien unterscheiden. Letztere unterscheiden sich von ersteren durch höheren Grad an Bewusstheit, ausdrückliche Formulierung, größeren Umfang und meist durch die Einbeziehung von systematischer Beobachtung, die der Prüfung der Theorien dient (empirische Prüfung).» Der Weg von der Hypothese zur Theorie erfolgt in den empirischen, sogenannten Erfahrungswissenschaften (Astronomie, Soziologie, Medizin u. a.) über Experimente, Feldbeobachtung oder Fragebogen. In nicht-empirischen Wissenschaften (z. B. Mathematik, Philosophie) werden Erkenntnisse ohne direkte Beobachtung, allein durch logische, abstrakte Überlegungen gewonnen. Nachfolgend möchte ich die Kernpunkte der empirischen Arbeitsweise zusammenfassen: 1. Das Studienprotokoll muss klar und «wasserdicht» formuliert sein: Die Forscher müssen alle möglichen Fehlerquellen identifizieren, minimieren und für jede Fehlerquelle die daraus entstehende Unsicherheit quantifizieren. Forschungsergebnisse sind nur dann signifikant, wenn diese «Unschärfe» im Vergleich zu den Resultaten geringfügig ist. 2. Die zu testenden Hypothesen müssen vor Beginn der Datenerhebung ausformuliert werden und dürfen während der Datenerfassung oder nach der Auswertung nicht umgeschrieben werden. Das wäre sonst, wie wenn ein Schütze gegen ein Scheunentor ballert und danach die Zielscheiben so um die Einschusslöcher malt, dass jeder Schuss ein Volltreffer wäre. Wenn Daten erhoben und darin Anomalien entdeckt werden, können diese Unregelmässigkeiten Grundlage für eine neue Hypothese sein. Diese müsste dann wiederum empirisch geprüft werden, man müsste also «zurück auf Feld 1». Hingegen darf die ursprüngliche Hypothese nicht zurechtgebogen werden, bis sie diese Anomalie erklärt. Alternativ können Unregelmässigkeiten auch auf Fehler, z. B. durch defekte Messgeräte, zurückzuführen sein. Um Fehler auszumerzen, werden Experimente grundsätzlich wiederholt, am besten in verschiedenen Labors (siehe unten). 3. Das Experiment muss ergebnisoffen sein: es darf nicht daraufhin angelegt sein, ein bestimmtes Resultat zu erzielen. Deswegen werden in medizinischen Studien die Versuchspersonen den unterschiedlichen Therapien zufällig zugeteilt (randomisiert), die Probandengruppen müssen genügend gross und vergleichbar zusammengesetzt sein, und weder die Probanden noch die Untersucher dürfen wissen, wer in welcher Gruppe ist (doppelt verblindet). Ein negatives Resultat, wenn z. B. ein Medikament nicht wirksamer ist als ein Placebo, ist auch ein Resultat und sollte ebenfalls veröffentlicht werden. 4. Die Hypothese muss falsifizierbar (widerlegbar) sein. Dies unterscheidet eine Hypothese von einer Existenzbehauptung. Existenzbehauptungen können belegt, aber nicht widerlegt werden. Wer nach Einhörnern oder Göttern sucht und keine findet, hat vielleicht mit falschen Methoden, am falschen Ort oder zur falschen Zeit gesucht. 5. Die gesamte Studie muss durchgehend und nachvollziehbar dokumentiert sein, so dass das Experiment unabhängig reproduzierbar wäre. Ein anderes Forscherteam müsste also mit exakt derselben Versuchsanordnung überprüfen können, ob es zu vergleichbaren Resultaten kommt. Qualitativ hochstehende wissenschaftliche Zeitschriften unterziehen die Arbeiten vor der Publikation einer strengen Prüfung. Ein wichtiger Teil davon ist der peerreview-Prozess, bei dem unabhängige Wissenschafter des gleichen Fachgebiets die Ergebnisse begutachten. Der peerreview-Prozess als Qualitätskontrolle hat jedoch auch seine Grenzen: Die Gutachter können zwar leicht methodische Mängel einer neuen Studie feststellen, das absichtliche Fälschen von Daten ist jedoch sehr schwer feststellbar. Und schliesslich ist die Publikation selbst ein elementarer Teil der Kontrolle, indem die Arbeiten einer fachkundigen Leserschaft zur kritischen Betrachtung vorgelegt werden und somit die Möglichkeit gegeben wird, die Experimente durch Wiederholung zu überprüfen. Einige der grössten Fälschungsskandale wurden nach der Publikation aufgedeckt. So wurden 2001 Physiker hellhörig, weil Resultate von Jan Hendrik Schön zu exakt waren und allgemein akzeptierten physikalischen Erkenntnissen widersprachen. Eine eingehende Prüfung ergab, dass er identische Messreihen zu völlig verschiedenen Experimenten publiziert und «Messdaten» mit Computersimulationen erstellt hatte. Nicht nur in der Wissenschaft, aber dort ganz besonders, wird auch verlangt, dass man mit fremdem geistigen Eigentum korrekt umgeht. Das heisst, dass bei der Verwendung fremder Daten, Methoden und Ideen der jeweilige Urheber als Referenz genannt wird. Zentrale Merkmale von Wissenschaftlichkeit sind Skepsis und die Bereitschaft, die eigenen Standpunkte zu revidieren, wenn sie sich als falsch herausstellen. Eine wissenschaftliche Theorie lässt sich belegen, weiterentwickeln oder widerlegen. Während die Evolutionstheorie seit ihrer Veröffentlichung vor 150 Jahren auf unterschiedliche Weise (unter anderem mit Methoden der Anatomie, Zellbiologie, Biochemie, Verhaltensbiologie und Entwicklungsbiologie) bestätigt und verfeinert werden konnte, finden sich für Intelligent Design, den pseudowissenschaftlich maskierten Schöpfungsmythos, keinerlei wissenschaftliche Beweise. Leider gibt es einzelne Professoren, die sich mit solcher Pseudowissenschaft profilieren – wer sich nicht mit bahnbrechender Forschung aus der Masse abheben kann, kommt auf diesem Umweg zu Renommee und Geld. Tatsache ist jedoch, dass bis dato keine einzige Intelligent Design-Studie methodisch korrekt ist! Die wissenschaftliche Erkenntnisgewinnung kann kein demokratisches Verfahren sein. Nicht diejenige Hypothese, welche die finanzstärksten oder charismatischsten Vertreter hat und die meisten Anhänger mobilisieren kann, soll sich durchsetzen, sondern die Theorie, welche wissenschaftlich-methodisch korrekt überprüft wurde und sich als die beste mögliche Erklärung für einen Ausschnitt der Wirklichkeit bewährt hat. Deswegen sind wissenschaftliche Theorien keine Glaubenssache. Man kann sie akzeptieren oder, entgegen allen wissenschaftlichen Belegen, ablehnen. Den Wissenschaftern kommt die schwierige Aufgabe zu, ihre Standpunkte so zu kommunizieren, dass sie nicht als relative, subjektive Meinungen oder gar als Ideologie missverstanden werden. Sie müssen die Grundlagen ihrer Arbeitsweise, den Prozess der wissenschaftlichen Erkenntnisgewinnung, für Laien nachvollziehbar machen. Dass die Forscher das durchaus können, haben sie mit einer beispiellosen Informationskampagne im Vorfeld zur Volksabstimmung vom 7. Juni 1998 über die «Gen-Schutz-Initiative» (welche mit 66.7% abgelehnt wurde) bewiesen.  12/2009 frei denken. 5 Aufklärung und Humanismus heute Grazia Annen Anfang November reiste Prof. Dr. Franz Josef Wetz auf Einladung der Freidenker Vereinigung für eine 5tägige Vortragsreihe durch die Schweiz. Nach Basel, Bern und Zürich sprach er am 5.11.2009 im Theater Casino Zug zu einem handverlesenen, aber sehr diskutierfreudigen Publikum. Das Thema «Gottlos – leben ohne Religion» passte vorzüglich in die Kontroverse, die wenige Wochen zuvor um die Plakatkampagne «Da ist wahrscheinlich kein Gott» entbrannt war. Einmal mehr zeigte sich, dass Bürger und Behörden in der sonst doch so liberalen Kantonshauptstadt bis heute Agnostikern und Nichtgläubigen mit Argwohn begegnen. Die Botschaft der Freidenker prallt hier offensichtlich auf ein tief sitzendes Tabu, was angesichts der fortgeschrittenen Säkularisierung der Gesellschaft und der immer offenkundigeren Plausibilitätskrise der Kirchen erstaunt. Die Gotteshypothese ist in der modernen Forschung irrelevant; so mochte der Referent die theoretischen Grundlagen des Atheismus dann auch nicht erneut durchexerzieren, zumal die Religionskritik seit Hume und Freud kaum grundsätzlich Neues dazu gewonnen hat. Sinnlosigkeit als Herausforderung Wie geht der Mensch mit dem Verschwinden der alten Sinnerzählungen und ihrer Verheissungen um? Manche feiern das Diesseits umso mehr, viele tun sich jedoch schwer mit dem Zweifel, dem Verlust der Transzendenz. Da sind jene, die trotz allem am Glauben festhalten, andere huldigen Ersatzgötzen, kultivieren die Jugend, den Erfolg, viele fallen der Esoterik anheim: nach Wetz handelt es sich hier um «aromatische Badezusätze», mit der man der Kälte einer entzauberten Welt zu entrinnen sucht. Er rät dann auch zum 4. Weg, und verordnet dem Suchenden kurzum eine «Sinndiät». Nachdem wir uns im Lichte der modernen Natur- und Geisteswissenschaften nicht weiter als Krönung der Schöpfung, sondern als blosses Zufallsprodukt der Evolution erkennen, lassen sich unsere Ansprüche und Erwartungen an die Welt nämlich auf ein realistisches Mass herunterpegeln. Erst die Religionen mit ihren Heilsversprechungen wecken ja die Sehnsucht nach einem übergeordneten Grund und Zweck. Wenn wir diese Hoffnungen als unerfüllbare Suggestion verstehen, schwindet das Leiden am «nichtigen» Leben. Gerade ihre Absurdität und die Unwahrscheinlichkeit ihres Entstehens macht die einzelne Existenz so einzigartig. Der Kosmos ist fortan nicht mehr die in der Spätromantik z. Bsp. von Jean Paul beschworene «Leichengruft», sondern ein faszinierendes Schauspiel, an dem wir in all unserer Unwichtigkeit teilhaben und uns freuen können. xis sei, verweist abschliessend auf den Pragmatismus eines Richard Rorty, der die sogenannten «vorletzten» Fragen in den Mittelpunkt rückt: von ihnen hängt ja im Wesentlichen das Gelingen unserer Existenz ab. Mit der Möglichkeit des Scheiterns vor Augen können wir den Sinn in uns finden, akzeptieren, was nicht zu ändern und loslassen, was uns nicht gegeben ist. Im Vertrauen auf den Ohne Gott ist alles erlaubt... ... und mit Gott erst recht, wie Geschichtsbücher und aktuelle Medienberichte nahelegen! Wenngleich Papst Benedikt XVI gerne auf Dostojewskis Ausspruch zurückgreift, um die Autorität der Theologie zu bekräftigen, wird das moralische Argument für Gott bereits in Platons Frühdialog «Euthyphron» hinterfragt: Ist etwas richtig, weil Gott es befiehlt, oder befiehlt es Gott, weil es richtig ist? Eine im Numinosen begründete Ethik ist für Wetz entweder beliebig oder überflüssig. Ähnlich wie Immanuel Kant in seiner «Religion innerhalb der Grenzen der Vernunft», postuliert er eine durch Menschen installierte Ethik ohne metaphysischen Rückhalt oder Dogmen. Als radikaler Realist kennt er keine «Werte an sich», jedoch geteilte, vereinbarte Grundsätze, über die sich eine Gesellschaft frei verständigt und für deren Einhaltung es gute Gründe gibt. Sie entspringen elementaren Interessen und Bedürfnissen, die den Menschen gemeinsam sind. Die «Schule der Empfindsamkeit» schärft die Sensibilität für den andern; sie ermöglicht jenes Wohlwollen dem Nächsten gegenüber, das die Ethik alleine aufgrund ihrer rein appellativen Kraft nicht schaffen kann. Allgemeinverbindliche Normen werden in entsprechenden Gesetzen verbrieft und durchgesetzt. Anleitung zum Glücklichsein Franz Josef Wetz hält keine Rezepte feil, was denn nun eine gute Lebenspra- gegenseitigen Beistand und den Trost unserer Mitmenschen lassen sich schwierige Momente mit Würde bewältigen. Ob der Glaube Antworten auf die «letzten Fragen» zu liefern vermag – diese Ungewissheit lässt der Philosoph achselzuckend im Raume stehen. Prof. Dr. Franz Josef Wetz ist Philosoph und Autor. Er ist Mitglied des Beirates der Giordano Bruno Stiftung und lehrt an der Pädagogischen Hochschule in Schwäbisch Gmünd. Foto: Dudo Erny Vortrag verpasst? Prof. Dr. Franz Josef Wetz hat frei gesprochen, deshalb steht diesmal kein Manuskript zur Verfügung. Der Vortrag wurde jedoch in Zug gefilmt und kann unter: www.freidenker-zentralschweiz.ch in Ruhe angeschaut werden. Wer keinen Internetanschluss hat, kann den Vortrag auf DVD beziehen bei FVS-Sektion Zentralschweiz Zugerstr. 35 6415 Arth/SZ Kosten Fr. 18.- inkl. Porto und Versand. 6 frei denken. 12/2009 Keine religiösen Symbole in öffentlichen Schulen! Die Richter des Europäischen Gerichtshofs für Menschenrechte stellten auf Klage einer Italienerin fest, dass das Kreuz ein rein religiöses Symbol sei, das auf Kinder ohne Konfessionen oder anderer Glaubensbekenntnisse «verstörend» wirken könnte. Nach diesem Entscheid kamen im Tages-Anzeiger Professoren der katholischen Universitäten Fribourg und Luzern zu Wort. Sie versuchten die klare Rechtslage zu vernebeln und deuteten sogar an, dass Kruzifixe in Schulhäusern von Privaten aufgehängt werden dürften. Der Staat (auch vertreten als Lehrperson) hat kein Recht, in seinen Schulräumlichkeiten ein religiöses Symbol anzubringen. Das hat das Bundesgericht im Fall Cadro (ausgelöst durch einen Freidenker Lehrer) schon 1990 entschieden: Das Anbringen eines Kruzifixes in den Schulzimmern einer Primarschule entspricht der in der BV gewährleisteten Religionsneutralität nicht. Private haben in den staatlichen Schulräumlichkeiten schon gar keine religiösen Symbole anzubringen. Die Rechtslage ist klar Zur Durchsetzung des Rechtes braucht es aber überall mutige Menschen, die an Ort und Stelle die Entfernung des Kruzifixes aus den Schulzimmern ihrer Kinder verlangen und sich auf die Religionsfreiheit und den Bundesgerichtsentscheid im Fall Cadro beziehen. Musterbrief für Eltern Auf www.frei-denken.ch und auf der Geschäftsstelle können Eltern ein Musterbrief beziehen, mit dem sie die Entfernung des Kruzifixes verlangen können. Wenn Sie auf Schwierigkeiten stossen, nehmen Sie bitte Kontakt auf mit der FVSGeschäftsstelle. Wir legen auch ein Dossier zum Thema an und freuen uns über die Meldung von einschlägigen Fallbeispielen. rc Aus den Sektionen FreidenkerInnen Region Bern FRB Keine Prozession Auf Intervention eines FVS-Mitgliedes hat die Berner Polizei die Prozessions-Bewilligung der Abtreibungsgegner von Human Life International (siehe fd ????) sistiert. Ein Augenschein am 31. Oktober ergab, dass tatsächlich keine Prozession stattfand. Standaktion Am Samstag, 31. Oktober 2009, organisierte der Vorstand der Berner FreidenkerInnen einen Info-Stand an bester Lage beim Käfigturm. Über 1500 Flyer wurden an die PassantInnen abgegeben, der eine mit dem Sujet dem Sujet der Plakat-Kampgagne, und dem Hinweis auf den Vortag von Prof. Wetz, der andere mit dem Thema «Trennung von Staat und Kirche». Interessante Gespräche resultierten, aber auch einige Anfeindungen, etliche Probeabo-Bestellungen und auch ein paar Beitritte. Ein gelungener Anlass. Forum Dialektik für Freidenker, oder die Kunst zu überzeugen Wer zu schnell, zu unreflektiert sich in summa lächerlich macht über Religionen, verliert, auch wenn er die besseren Argumente besitzt. Gerade weil wir Freidenker wissen sollten, dass alle Religionen ein Produkt des menschlichen Geistes sind, lohnt es sich umso mehr, das kontradiktorische Gegenüber mit Respekt und einer souveränen Gelassenheit zu behandeln. Bei fast allen religiösen Menschen löst ein Frontalangriff auf «religiöse Wirklichkeiten» Aggressionen aus. Die Gesprächsatmosphäre ist vergiftet und es ist uns nicht mehr möglich unsere humanistischen, aufklärerischten Anliegen weiterzutragen. Eine wahre freidenkerische Haltung manifestiert sich im Eintreten für eine offene, pluralistische Gesellschaft, gegen Totalitärismen jedwelcher Herkunft, für eine klare Trennung von Kirche Weiser sein und arbeiten frei nach Fischli/Weiss (1991) Kampagnenmaterial Auf der Geschäftsstelle können das Plakat (Weltformat), das Postkarten-Set des Basler Texters Hans Peter Brugger und der Button (produziert durch die Buskampagne Deutschland) bestellt werden. 1. Tu eines nach dem anderen 2. Erkenne das Problem 3. Lerne zuzuhören 4. Lerne Fragen zu stellen 5. Unterscheide Sinn von Unsinn 6. Akzeptiere Veränderungen, sie sind unausweichlich 7. Gib Fehler zu 8. Sag es einfach 9. Sei ruhig 10. Lächle Kampagen-Plakat dreifarbig Stück Fr. 15.zuzüglich Versand (Rolle) Fr. 15.ab 5 Stück versandkostenfrei. NEU Verkauf im QL Lebensmittel GmbH, Oberdorfstr. 26, 8001 Zürich Postkartenset zweifarbig Stück Fr. 20.für FVS-Mitglieder Fr. 15.inkl. Versand (CH), gegen Rechnung 20 Postkarten mit Variationen zum Thema sowie einem Vorwort des Autors. Button pink auf weiss, Ø 20mm und Staat, und zuerst und zuletzt durch eine exemplarische Lebenshaltung, abseits von religiöser Dogmatik und Engstirnigkeit. Ich wünsche allen Freidenkerinnen und Freidenkern eine abgeklärte und souveräne Daseinshaltung in jeder Lebenslage. R. F. Schacher Sektion Ostschweiz Stück Fr. 5.Bestellen mit adressiertem und frankiertem Rückantwortcouvert plus Fr. 5.- in Briefmarken. Farbige Abbildungen auf www.geniess-das-leben.ch Bestellung bei der Geschäftsstelle Mail- und Post-Adresse Seite 8 12/2009 frei denken. 7 Es sagte... Büchertisch Georg Northoff Die Fahndung nach dem ICH: Eine neurophilosophische Kriminalgeschichte Kurzweilig und fundiert werden die neuesten Erkenntnisse der Hirnforschung präsentiert und philosophisch hinterfragt. Irisiana Verlag, 2009 ISBN: 3424150347 Thomas Metzinger Der Ego-Tunnel: Eine neue Philosophie des Selbst: Von der Hirnforschung zur Bewusstseinsethik Die Erkenntnisse der Hirn- und Bewusstseinsforschung zeigen, dass unser «Selbst» ein Konstrukt unseres Gehirns ist. Was bedeutet das für unser Menschenbild? Der Ego-Tunnel einen ebenso faszinierenden wie fundierten Zugang zur geheimnisvollen Welt des menschlichen Geistes. Berlin Verlag, 2009 ISBN: 3827006309 Michael Schmidt-Salomon Jenseits von Gut und Böse: Warum wir ohne Moral die besseren Menschen sind. Der Autor zeigt nicht nur die fatalen Konsequenzen moralistischer Weltdeutungen auf, sondern vor allem, wie es uns in ihrer Überwindung gelingen kann, eine säkulare und menschenfreundliche Ethik zu entwickeln – mit erstaunlichen Folgen. Pendo Verlag, 2009 ISBN: 3866122128 Vince Ebert Denken Sie selbst! Sonst tun es andere für Sie Ein humorvolles Plädoyer für den eigenen Kopf. Dieses Buch ersetzt endlich nervige Halbbildung durch sympathisches Dreiviertelwissen. Mit diesen wissenschaftlichen Fakten können Sie auf jeder Party glänzen. Müssen aber nicht. Rowohlt, 2008 ISBN: 3499623862 Eckart von Hirschhausen Glück kommt selten allein.. Das Buch enthält mindestens 20% weniger Ratschläge als konventionelle Glücksbücher. Wer es liest, muss nicht glücklicher werden. Wer will, kann auch anschliessend unglücklicher sein – aber auf höherem Niveau. Pessimisten behalten öfter Recht – aber will man Recht behalten oder glücklich sein? Beides geht nicht. Rowohlt, 2009 ISBN: 3498029975 Dieter Nuhr Wer's glaubt, wird selig Der Glaube versetzt Berge... so sagt der Volksmund und er hat Unrecht, wie so oft. Richtig ist: Der Glaube macht, dass Menschen Horoskope lesen, sich in die Luft sprengen oder bei Vollmond Ochsen melken. Nuhrs Reise zu den Religionen ist Zwerchfell erschütternd! Rowohlt, 2007 ISBN: 349962284X FVS-Agenda Zentralvorstand Klausur: 29./30.1. 2010 Sitzung: Sa. 13.2. 2010 im Freidenkerhaus Bern DV 2010 So. 30. Mai 2010 in Olten Richard Powers «Ich habe kein Bedürfnis mehr nach einem Autor der Welt oder des Lebens. Die Erfahrung von Sinn hängt für uns davon ab, ob wir unser Handeln als Beitrag zu etwas Grossem und Absichtsvollem wahrnehmen. In der Vergangenheit ist dieser Sinn für uns von aussen gekommen, oder anders gesagt: Wir haben uns etwas jenseits von uns selbst konstruiert, das unsere Absicht enthält, und wir haben danach gestrebt, uns mit dieser Konstruktion, mit diesem äusseren Autor zu vereinen. Unsere Seele neigt spirituell zur Annahme einer Gottheit. Es ist ein bisschen, wie wenn man vier Jahre mit dem Schreiben eines Buchs über das Selbst verbringt und dann einsehen muss, dass die Hirnforschung sagt: Es gibt kein Selbst - doch gleichzeitig beharre ich als Individuum darauf, dass ich mich als ein Selbst erlebe. Wir müssen unser eigenes moralisches Zentrum werden, unser eigener göttlicher Impuls. Diese Vision der Welt ist viel komplexer und wunderlicher und anspruchsvoller und furchterregender und lohnender als die Vision eines ewigen Wesens, das uns geschaffen hat. Es gibt uns, gegen alle statistische Wahrscheinlichkeit, und überdies sind wir fähig, die Quellen unseres eigenen Herkommens zu verstehen und zu begreifen, wie unglaublich fragil und vergänglich die Erde ist. Unsere Fähigkeit, die Welt zu verstehen und zu manipulieren, hat uns zu den Autoren unserer Zukunft gemacht, zum Guten oder zum Schlechten.» NZZ 14.11.2009 Mit seinen Wissenschaftsromanen greift der amerikanische Schriftsteller Richard Powers Themen aus der neusten medizinischen Forschung auf. In seinem Roman «Das grössere Glück» geht es um die Frage, ob die Genetik uns eines Tages zu mehr Glück verhelfen könnte. Grosser Vorstand 2010 Sa. 27. November 2010 in Olten Basel-Union Fr., 11. u. 18.12.2009 19:00 Einführung ins freie Denken Rest. "Urbanstube", Petersgasse 2 Freitag, 8.1.2010 Sonnwendfeier 18:00 Rest. "Spillmann", Eisengasse 1 Bern Montag, 21.12.2009 19:00 Abendtreff Rest. "National" Hirschengraben 24, Bern Mittelland Samstag, 5.12.2009 14:30 Freie Zusammenkunft Thema: Sektionsbildung Mittelland / Aargau Rest. "Kolping" Ringstr. 27, Olten Schaffhausen Café CoopCity Jeden Samstag 10-11:00 Freidenkerstamm St. Gallen Samstag, 5.12.2009 Gemütlicher Höck 16:00 Seerestaurant, Rorschach 15.30 Treffpunkt vor dem Restaurant zu einem Spaziergang. Winterthur Bücher kaufen zum Vorteil der FVS Bestellen Sie Ihre Bücher über den virtuellen Büchershop auf www.freidenken.ch: Amazon vergütet mindestens 5% des Betrages an die FVS. Sonntag, 27.12.2009 16:00 Wintersonnenwende Raclette in der Gatterhütte Anmeldung: 052 337 06 27 Zentralschweiz Plakat-Kampagne geht dem Ende zu Mit den letzten Plakaten in Pfäffikon, Wollerau, Freienbach und Schwyz (ab 7.12.2009) wird die Kampagne abgeschlossen. Einzelne Plakate wurden beschädigt, verunstaltet oder weggerissen. Besonders viele Schäden wurden in Bern registriert. Es hat sich gezeigt, dass die APG die Plakate nur einmal pro Woche kontrolliert. Bei einem Aushang von einer Woche sind deshalb die abgerissenen Plakate nicht ersetzt worden. In St. Gallen sind dafür einzelne Plakate weit über die gebuchte Zeit hinaus gehangen. Insgesamt haben wir aus den rund 25'000.- Franken – nicht zuletzt wegen des Widerstandes von Zug – eine Kampagne im Wert von über einer Million Franken Freitag, 4.12.2009 19:00 Freie Zusammenkunft Rest. "La Piazza", Goldau Zürich Samstag, 12.12.2009 Sonnwendfeier 11:30 Rest. "Schweighof" Schweighofstr. 232, 8045 Zürich Anmeldung: 044 253 18 96 realisiert: kaum ein Medium in der Schweiz, das nicht darüber berichtet hat. Das Plakat ist bereits in die Geschichte eingegangen: es ist in die Sammlung des Landesmuseums, ins Archiv für Zeitgeschichte der ETHZ und in die Basler Plakatsammlung aufgenommen worden. Allen, die uns unterstützt haben ein herzliches Dankeschön! Zentralvorstand FVS Plakat-Kampagne Da ist wahrscheinlich kein Gott...» Spendenziel: Fr. 25'000.Endstand: Fr. 25'220.Herzlichen Dank! www.geniess-das-leben.ch Tages-Anzeiger 4.10.2009 Freidenker-Vereinigung der Schweiz FVS Mitglied der Internationalen Humanistischen und Ethischen Union (IHEU) www.frei-denken.ch Kontakte für weltliche Feiern Basel: Freidenker Nordwestschweiz 061 321 31 48 Basel: Freidenker-Union 061 601 03 43 oder 061 601 03 23 Bern / Freiburg / Wallis 079 449 54 45 oder 079 795 15 92 Grenchen und Umgebung 076 539 93 01 oder 032 645 38 54 Mittelland 062 926 16 33 St. Gallen / Ostschweiz 052 337 22 66 Vaud / Jura / Neuchâtel / Valais 026 660 46 78 ou 022 361 94 00 Winterthur / Schaffhausen 052 337 22 66 Zentralschweiz 041 855 10 59 Zürich 079 668 49 71 Sollte unter der regionalen Nummer niemand zu erreichen sein, wenden Sie sich bitte an die FVS-Geschäftsstelle: 031 371 65 67 oder an 052 337 22 66 Basel / Nordwestschweiz Freidenker Nordwestschweiz Postfach 260 4010 Basel basel-nws@frei-denken.ch Präsident: H. Mohler 061 261 36 19 Mitgliederdienst: B. Bisig 061 321 31 48 Vaud incl. JU / NE / VS Ass. vaudoise de la Libre Pensée CP 5264 1002 Lausanne vaud@frei-denken.ch Président: Secrétariat: J. P. Ravay 022 361 94 00 026 660 46 78 Freidenker-Union Basel Postfach 4471 4002 Basel basel-union@frei-denken.ch Präsident: G. Rudolf 061 601 03 43 Mitgliederdienst: 061 601 03 23 Winterthur Freidenker Winterthur Postfach 1806 8401 Winterthur winterthur@frei-denken.ch Präsident: K. Schmid 052 337 06 27 Bern inkl. FR / VS FreidenkerInnen Region Bern Postfach 831 3550 Langnau regionbern@frei-denken.ch Präsident: D. Aellig 079 449 54 45 Zentralschweiz Freidenker Zentralschweiz Zugerstr. 35 6415 Arth zentralschweiz@frei-denken.ch Präsidentin: G. Annen 041 855 10 59 Genève Libre Pensée de Genève 27 ch. des quoattes 1285 Avusy genève@frei-denken.ch Président: J. P. Bouquet 022 756 40 49 Zürich Freidenker Zürich Postfach 3353 8021 Zürich zuerich@frei-denken.ch Präsident A. Kyriacou 044 253 18 96 Mitgliederdienst: M. Dobler 044 341 38 57 A. Bachmann 044 463 41 89 Grenchen und Umgebung Freidenker Grenchen u. Umgebung Postfach 217 2545 Selzach grenchen@frei-denken.ch Präsident: S. Mauerhofer 076 478 69 94 Mitgliederdienst/ L. Höhneisen Krankenbesuche 076 539 93 01 Bitte Adressänderung melden und Kosten sparen FVS / ASLP Zentralkasse Postfach 217 CH-2545 Selzach zentralkasse@frei-denken.ch Freidenker-Vereinigung der Schweiz FVS Geschäftsstelle Weissensteinstr. 49b Postfach CH-3001 Bern Tel. 031 371 65 67 Fax 031 371 65 68 Mittelland Freidenker Mittelland Postfach 56 4628 Wolfwil mittelland@frei-denken.ch Präsident: H. Haldimann 062 926 16 33 info@frei-denken.ch Postkonto: 84-4452-6 Ostschweiz Freidenker Ostschweiz Postfach 359 9001 St. Gallen ostschweiz@frei-denken.ch Kontakt: M. 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